Accesso al vaccino e alla conoscenza

Accesso al vaccino e alla conoscenza

Ci uniamo con convinzione agli scienziati, agli eletti, ai professionisti e alle organizzazioni che chiedono al Governo uno sforzo maggiore in termini di conoscibilità rispetto al piano vaccinale che dovrebbe interessare circa 60 milioni di cittadini italiani. Siamo ormai al corrente di come i cittadini di Paesi come la Germania possano contare su aggiornamenti forniti quotidianamente dal Robert Koch Institut, o di come negli Stati Uniti, nonostante una travagliata transizione al governo, l’amministrazione Biden stia costantemente tenendo informato il popolo americano attraverso gli opportuni canali istituzionali.

In Italia, nonostante i molteplici annunci che ci hanno raggiunto da ottobre, il piano vaccinale non è ancora approntato integralmente né, di conseguenza, conosciuto. Quello che vogliamo sottolineare non è tanto il numero di vaccinazioni, quanto il piano con il quale il governo Conte programmerà la vaccinazione. Ognuno ha il diritto di conoscere infatti come si procederà, a cominciare dalle prime categorie ad esser coinvolte. E’ evidente che debbano essere i cittadini più a rischio dal punto di vista socio-economico e sanitario i primi a beneficiare di questa conquista scientifica. Perciò auspichiamo che gli operatori del settore della sanità, quelli della comunità penitenziaria – dai detenuti agli agenti ai professionisti e volontari che ruotano attorno al mondo del carcere – i lavoratori degli esercizi commerciali da cui dipende la prosecuzione delle attività di approvvigionamento e distribuzione dei beni di prima necessità e, ultimi ma non ultimi, gli anziani, siano i destinatari prioritari del vaccino anti-Covid19.

In questo senso sosteniamo pienamente gli appelli alla condivisione e alla conoscibilità, attraverso un confronto parlamentare aperto, delle informazioni e della pianificazione che il governo è intenzionato a seguire. In un momento sempre più delicato e di comprensibile stanchezza per il Paese, siamo convinti che solo una decisione ragionata e conoscibile, perché discussa e legittimata dal Parlamento, generi fiducia e rappresenti la via all’immunità dal virus e da errori e scetticismi diffusi e pericolosi.

Giulio Terzi
Presidente GCRL

Matteo Angioli
Segretario Generale GCRL

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