ASEAN: stop alla persecuzione politica dell’opposizione cambogiana

ASEAN: stop alla persecuzione politica dell’opposizione cambogiana

I parlamentari dell’ASEAN per i diritti umani sollecitano il governo cambogiano a cessare la persecuzione politica contro i membri del Partito di Salvezza Nazionale Cambogiana (CNRP) e ad aprire immediatamente un’indagine sulla morte di un attivista del CNRP che si trovava in stato di detenzione.

Da quando Sam Rainsy, il presidente ad interim del CNRP, ha annunciato l’intenzione di tornare dall’esilio in Cambogia, la repressione politica del governo si è intensificata. Mentre il Primo ministro Hun Sen nei suoi discorsi pubblici parla di “distruggere” l’opposizione, sono stati documentati atti di violenza, arresti illegali, attacchi fisici e persino testimonianze di torture e uccisioni.

“Le vessazioni che l’opposizione cambogiana subisce sempre più devono finire immediatamente. Le autorità continuano ad affidarsi ad azioni, in particolare arresti arbitrari e accuse inventate, per colpire chiunque sostenga il CNRP”, ha detto Charles Santiago, deputato della Malesia e presidente della commissione Asian Parliamentarians for Human Rights (APHR). “La Cambogia è già diventata di fatto uno stato monopartitico a partire dalle elezioni dello scorso anno. I continui attacchi contro l’opposizione mostrano che il governo non ha interesse alcuno nel dialogo e che l’unica preoccupazione è quella di rafforzare il controllo del potere”.

In un caso rilevante assai recente, il 15 aprile, Tith Rorn, un attivista del CNRP, era stato arrestato da agenti di polizia privi di un mandato di arresto ed è stato trovato morto pochi giorni dopo nella prigione di Kampong Cham. Mentre la polizia afferma che la morte è stata causata da un attacco epilettico, il padre di Tith Rorn ha affermato che il figlio non ha mai sofferto di epilessia e ha anzi evidenziato che il cadavere mostrava segni di maltrattamenti fisici, tra cui l’osso del collo rotto. E’ inevitabile porsi domande su possibili torture o altre forme di maltrattamento in carcere. I parlamentari dell’ASEAN per i diritti umani chiedono alle autorità cambogiane di avviare immediatamente un’indagine indipendente e imparziale sulla morte di Tith Rorn.

Questo decesso ha avuto luogo in un clima di crescenti attacchi di matrice politica e di vessazioni nei confronti dei sostenitori dell’opposizione. A marzo, due donne, leader del CNRP Women’s Movement sono state minacciate e aggredite fisicamente a Phnom Penh. Il 7 aprile, un’altra voce critica del governo, Nol Pongthearith, molto attivo su Facebook, è stato aggredito ed è fuggito dal paese. Le autorità hanno fatto ricorso a persecuzioni anche per via giudiziaria. Almeno 19 funzionari del CNRP sono stati convocati dal tribunale provinciale di Battambang con l’accusa di aver violato, criticandola, la sentenza della Corte Suprema del novembre 2017 che ha decretato la messa al bando del CNRP.

Un altro attivista del CNRP, Kong Mas, è detenuto in custodia cautelare da gennaio, dopo esser stato arrestato per “incitamento” per aver pubblicato su Facebook le tariffe relative ai dazi sul riso dell’Unione europea in Cambogia. Ancora a marzo, è stato spiccato un mandato di cattura per otto membri del CNRP attualmente in esilio, tra cui Mu Sochua, vicepresidente del CNRP e componente del direttivo dell’APHR, per cospirazione nel commettere tradimento e per istigazione a commettere altri reati.

“Questi reati fabbricati e combinati con la retorica aggressiva del Primo ministro Hun Sen e di altri generali delle forze armate cambogiane, hanno lo scopo di diffondere paura”, ha detto Charles Santiago che ha aggiunto: “Le autorità cambogiane devono immediatamente lasciar cadere tutte le accuse politicamente motivate contro le voci critiche del governo, e perseguire invece i veri responsabili degli attacchi contro gli attivisti dell’opposizione”.

APHR

Leggi la dichiarazione originale sul sito del Parlamentari ASEAN per i Diritti Umani

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