Dichiarazione di UANI sull’imposizione di nuove sanzioni contro l’industria petrolchimica iraniana

Dichiarazione di UANI sull’imposizione di nuove sanzioni contro l’industria petrolchimica iraniana

Il Senatore Joseph I. Lieberman e l’Ambasciatore Mark D. Wallace, rispettivamente Presidente e Capo esecutivo di UANI, hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta sulla decisione del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti di sanzionare il più grande gruppo petrolifero dell’Iran, la Persian Gulf Petrochemical Industries Company (PGPIC) e le sue 39 società controllate.

UANI applaude l’amministrazione Trump per aver dimostrato ancora una volta l’impegno nell’applicare la massima pressione contro il regime iraniano. I prodotti petrolchimici costituiscono la seconda fonte di esportazione dell’Iran. Sono presenti in migliaia di prodotti, che vanno dalla plastica alla gomma, dai fertilizzanti ai cosmetici. Le vendite di tali prodotti generano 13 miliardi di dollari all’anno per il regime, che vengono poi deviati verso organizzazioni terroristiche straniere come il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamiche (IRGC) e i proxy del terrore iraniano: colpire la PGPIC significa limitare le ambizioni egemoniche del regime e ridimensionare la capacità dell’IRGC di alimentare il caos nella Regione.
 
UANI incoraggia il Dipartimento del Tesoro a mantenere la pressione sulle componenti chiave dell’industria petrolchimica nazionale iraniana che non sono ancora oggetto di sanzioni. Il Tesoro ha già imposto sanzioni a specifiche strutture petrolchimiche, come Bou Ali Sina, una filiale di PGPIC. Ora dovrebbe fare lo stesso per tutti i complessi petrolchimici iraniani, come Razi, presso il porto Bandar Imam Khomeini e Zagros, che proprio ieri (6 giugno) hanno riattivato lo stabilimento di metanolo ad Assaluyeh. Inoltre, le esportazioni petrolchimiche iraniane non possono funzionare senza il servizio degli spedizionieri internazionali, che continuano a trasportare carichi di ammoniaca e urea verso porti soprattutto in Cina, India e Brasile. Il Tesoro dovrebbe chiarire che non tollererà più giustificazioni da parte degli spedizionieri stranieri, alcuni dei quali sembrano agire “all’oscuro” disattivando i sistemi di geolocalizzazione per sfuggire al controllo.
 
Incoraggiamo il Dipartimento del Tesoro anche a mettere in guardia tutte le altre entità che consentono all’Iran di continuare ad esportare prodotti petrolchimici – agenzie cargo, commercianti, società di importazioni, assicuratori marittimi o società di classificazione – per evitare qualsiasi coinvolgimento nei petrolchimici iraniani. Questa “massima pressione” contribuirà a portare l’Iran in linea con le 12 misure fondamentali identificate dal Segretario di Stato Mike Pompeo l’anno scorso con la campagna dell’amministrazione Trump di massima pressione.
 
In un editoriale pubblicato su FoxNews.com il mese scorso, il Senatore Lieberman e l’Ambasciatore Wallace hanno proposto all’amministrazione Trump di applicare sanzioni all’industria petrolchimica iraniana, controllata dal regime e dall’IRGC. L’IRGC è stata inclusa nella lista delle organizzazioni terroristiche all’inizio di quest’anno. Nel loro editoriale, hanno affermato: “Per ottenere veramente la ‘massima pressione’ sul regime, il presidente Trump deve rendere ermetiche le sanzioni all’economia iraniana, il che significa colmare le lacune sanzionatorie sull’altro pilastro fondamentale dell’economia iraniana dipendente dal consumo energetico: i prodotti petrolchimici.”

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