Il Dipartimento di Stato nomina l’Inviato Speciale per contrastare l’influenza cinese all’ONU

Il Dipartimento di Stato nomina l’Inviato Speciale per contrastare l’influenza cinese all’ONU

“Le istituzioni multilaterali e la loro leadership devono riflettere i principi di trasparenza, stato di diritto e democrazia in base ai quali sono state create. Il Lambert, del Foreign Service, è stato assegnato all’Ufficio degli affari dell’organizzazione internazionale come membro di una squadra diversificata di diplomatici professionisti che lavorano per garantire l’integrità delle istituzioni multilaterali. Ciò include la lotta contro le influenze maligne della Repubblica Popolare Cinese e di altri nel sistema delle Nazioni Unite.”

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha nominato un nuovo inviato speciale con il mandato di fermare la crescente influenza della Cina presso le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali. Fino a poco tempo fa, il nuovo inviato, Mark Lambert, la cui nomina non è stata annunciata pubblicamente, era inviato speciale degli Stati Uniti per la Corea del Nord. La sua partenza arriva in una fase di stallo nello sforzo del Presidente Donald Trump di chiudere un accordo con il leader nordcoreano Kim Jong Un per smantellare il suo programma di armi nucleari, e mentre il principale negoziatore di Trump per la Corea del Nord, Stephen Biegun, ha assunto un nuovo ruolo come Vice Segretario di Stato.

Gli Stati Uniti sono sempre più allarmati per il successo della Cina nel schierare le Nazioni Unite dietro le sue principali iniziative di politica estera – tra cui la Belt and Road Initiative e gli sforzi guidati dalla Russia e sostenuti da Pechino per stabilire un nuovo trattato di sicurezza informativa – e assicurarsi le migliori posizioni di influenza nelle organizzazioni internazionali.

I critici affermano che gli Stati Uniti hanno inavvertitamente contribuito a spianare la strada alla rapida ascesa della Cina alle Nazioni Unte e in altri organizzazioni mondiali, ritirandosi dalla sua posizione di leader nelle organizzazioni multilaterali e promuovendo candidati scarsi alle nelle posizioni chiave presso le agenzie internazionali. La decisione di affrontare la Cina direttamente rispetto al suo crescente ruolo, piuttosto che competere direttamente per l’influenza, potrebbe alienare i potenziali alleati, che trovano frustrante combattere Pechino.

“L’incapacità dell’amministrazione Trump di esercitare la propria leadership all’ONU ha creato un vuoto che la Cina ha colmato più che volentieri”, ha dichiarato Richard Gowan, rappresentante dell’International Crisis Group alle Nazioni Unite. “Piuttosto che tentare di contrastare grossolanamente la Cina, gli Stati Uniti dovrebbero tornare a mostrare leadership e riguadagnare credibilità a New York.”

“Questa decisione metterà a disagio molti alleati degli Stati Uniti”, ha detto Gowan, che ha aggiunto: “gli europei in particolare sono molto nervosi circa l’influenza cinese alle Nazioni Unite, ma non vogliono una collisione frontale con Pechino.”

Altri però ritengono che abbia senso concentrare gli sforzi degli Stati Uniti in un singolo ufficio.

“L’amministrazione ha ragione a concentrarsi sulla crescente influenza della Cina alle Nazioni Unite, ma si tratta di un problema che va oltre New York, Ginevra, le agenzie e i fondi e programmi specializzati”, afferma Brett Schaeffer, esperto delle Nazioni Unite presso la Heritage Foundation. “Avere qualcuno che dia un’occhiata al problema nell’intero sistema delle Nazioni Unite potrebbe fornire un’opportunità di valutare il modo migliore per fare avanzare gli interessi degli Stati Uniti e contrastare l’influenza cinese laddove gli Stati Uniti ritengono che sia dannosa.”

Lo scorso dicembre, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione appoggiata dalla Cina e dalla Russia sulla cyber-sicurezza, ponendo le basi per i negoziati internazionali su un nuovo trattato informatico. Gli Stati Uniti e i suoi alleati occidentali si sono opposti alla mossa, esprimendo timori che la Cina, la Russia e altri governi autocratici avrebbero usato la misura per rafforzare il loro controllo sull’uso di internet.

Nel giugno 2019, l’allora Vice Ministro cinese per l’agricoltura, Qu Dongyu, ha battuto il candidato appoggiato dagli Stati Uniti, Davit Kirvalidze della Georgia, nella corsa alla guida dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), prendendo 108 voti contro i 12 di Kirvalidze.

“Ci sono delle lezioni che dobbiamo imparare da quell’esperienza che ora stiamo applicando ad altre battaglie che si profilano all’orizzonte”, ha detto David Hale, Sottosegretario di Stato americano per gli affari politici, al personale del Dipartimento di Stato durante una riunione alla fine dell’anno scorso. Un resoconto del briefing riservato è stato esaminato da Foreign Policy.

La prima grande sfida di Lambert nel nuovo ruolo di inviato speciale sarà quella di impedire al candidato cinese appoggiato da Pechino, Wang Binying, di vincere le elezioni del 5-6 marzo per un nuovo Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale, attualmente guidata dall’australiano Francis Gurry, che si dimetterà a settembre. Wang è uno dei dieci candidati in lizza per il prestigioso posto.

Il 16 dicembre 2019, quattro legislatori, tra cui il senatore Chuck Schumer, democratico, e Tom Cotton, repubblicano, hanno scritto a Trump esprimendo “preoccupazione” per il tentativo della Cina di venire a capo dell’organizzazione per la proprietà intellettuale: “Date le persistenti violazioni della Cina delle protezioni della proprietà intellettuale, anche attraverso il furto di segreti commerciali, lo spionaggio aziendale e il trasferimento forzato di tecnologia, gli Stati Uniti e i suoi alleati devono opporsi fermamente a tale mossa. Non possiamo lasciare che un regime, che continua a minare palesemente il sistema basato sulle regole, non garantendo mercati aperti o il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, ascenda come leader della politica globale della proprietà intellettuale”, hanno aggiunto.

L’idea di nominare Lambert come “Inviato speciale per l’integrità multilaterale” è stata commentata così da un portavoce del Dipartimento di Stato:

“Le istituzioni multilaterali e la loro leadership devono riflettere i principi di trasparenza, stato di diritto e democrazia in base ai quali sono state create. Il Dott. Lambert, del Foreign Service, è stato assegnato all’Ufficio degli affari dell’organizzazione internazionale come membro di una squadra diversificata di diplomatici professionisti che lavorano per garantire l’integrità delle istituzioni multilaterali. Ciò include la lotta contro le influenze maligne della Repubblica Popolare Cinese e di altri nel sistema delle Nazioni Unite.”

Colum Lynch

Leggi l’articolo originale su Foreign Policy

Sintesi e traduzione a cura di Laura Harth

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