Il regime venezuelano “perde” le elezioni farsa per la valanga astensionista

Il regime venezuelano “perde” le elezioni farsa per la valanga astensionista

Il 6 dicembre si sono tenute le elezioni legislative in Venezuela, al termine del mandato quinquennale previsto per l’Assemblea Nazionale. Elezioni già preannunciate come totalmente prive di legittimità per una pluralità di motivi: illegittimità dell’organo convocante (Maduro, presidente illegittimo), illegittimità dell’organismo elettorale centrale (Consiglio Nazionale Elettorale, nominato illegalmente dal Tribunale Supremo di Giustizia, e non dall’Assemblea Nazionale legittima), assenza di tutti i partiti di opposizione, ai quali mesi fa una sentenza dell’illegittimo Tribunale Supremo di Giustizia aveva sottratto sigle e nomi per consegnarli ad altrettante personalità funzionali e sotto il controllo del regime. L’opposizione intera, guidata dal Presidente ad interim Juan Guaidò, aveva sfidato il regime chiamando la popolazione ad astenersi dal voto, in una prova di forza in cui le formazioni democratiche venezuelane vedono minacciata la loro esistenza in vita, mentre Maduro cerca di sottrarre all’opposizione l’ultimo ed unico organismo legittimo rimasto nel Paese, appunto l’Assemblea Nazionale.

Secondo Meganalisis, società venezuelana super partes di sondaggi demoscopici ed elettorali, ha calcolato che l’astensione ha superato l’80% degli aventi diritto al voto. Il regime ha dichiarato che il 30% degli elettori si sarebbe recato ai seggi. Un dato che appare del tutto gonfiato sia per la tradizionale propaganda del regime, abituato a manipolare da sempre i dati elettorali, sia per l’assenza di affollamenti fuori dai seggi durante tutta la giornata. In ogni angolo del Paese, nonostante le minacce del regime – “Chi non andrà a votare, non avrà cibo”, disse pochi giorni da Diosdado Cabello, altissimo gerarca del regime – i seggi sono rimasti sostanzialmente vuoti per tutto il giorno.

La prima tappa della sfida dell’opposizione al regime, la “vittoria” per astensione, sembra pertanto compiuta. Da oggi al 12 dicembre, Guaidò e la società civile hanno convocato una “Consulta Popular“, nella speranza di riaccendere la fiamma della pressione interna e portare la comunità internazionale non solo a garantire la continuità del riconoscimento all’Assemblea Nazionale democratica, ma anche a costringere Maduro all’uscita di scena.

Il Global Committee for the Rule of Law esprime la sua vicinanza all’opposizione democratica venezuelana, per l’ennesima volta sotto attacco della brutale narcodittatura castrochavista di Maduro, e invita il Governo e il Parlamento italiano e l’Unione Europea ad esprimersi al più presto in aiuto della farsa elettorale di domenica 6 dicembre, nonché a dichiarare che continuerà a riconoscere l’Assemblea Nazionale legittima, unico organo costituzionale e democratico rimasto nel Paese ed unica speranza per una uscita pacifica della crisi venezuelana, nel solco dello stato di diritto nazionale e internazionale.

Andrea Merlo

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