NL 100 – 19/1/2021

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FOTO DELLA SETTIMANA15 gennaio 2021: il webinar “Martin Luther King jr Day: dai diritti civili al Diritto alla Conoscenza”

Lanciato un nuovo appello per il riconoscimento del Diritto alla Conoscenza
Venerdì 15 gennaio si è tenuto un webinar per celebrare la data di nascita di Martin Luther King jr e proseguire l’azione a favore del progetto di risoluzione del Diritto alla Conoscenza introdotto in Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) con sede a Strasburgo. L’evento è stato trasmesso da Radio Radicale e dalla pagina Facebook del Partito Radicale che ha organizzato l’evento con il sostegno del Comitato per lo Stato di Diritto “Marco Pannella”, Siracusa International Institute, Nessuno Tocchi Caino, Fondazione Luigi Einaudi e SIOI. Al termine del webinar le organizzazioni hanno lanciato un nuovo appello a sostegno dell’iniziativa in corso all’assemblea di Strasburgo al quale hanno aderito Articolo 21, A Buon Diritto e il Partito Pirata.

Giulio Terzi discute dell’era Biden a ilGiornale.it
Alla vigilia dalla cerimonia d’insediamento di Joe Biden alla Presidenza degli Stati Uniti, il 19 gennaio si è tenuto un incontro su ilGiornale.it promosso da Eureca e moderato da Angelo Polimeno Bottai. Tra gli ospiti vi sono stati il presidente del Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella” Giulio Terzi, Giulio Tremonti, Andrea Spannaus e James Galbraith.

Nuova manifestazione dei giudici polacchi a Cracovia
Il 12 gennaio, scrive Asia Jane Leigh, si è svolta una nuova manifestazione a Cracovia, nel cuore della Polonia, davanti alla Corte d’Appello della città. I magistrati che l’hanno convocata hanno voluto mettere in luce l’infondatezza e illegalità delle audizioni che interessano 14 giudici e decise dall’apposito dipartimento interno della Procura nazionale. Gli oltre 70 giudici presenti alla manifestazione hanno chiesto di “fermare le intimidazioni nei confronti dei giudici” e denunciato “l’inaccettabile pressione” sui loro colleghi.

“Europa dove sei?” Chiede Laura Harth sull’Apple Daily di Hong Kong
Nel suo ultimo articolo sull’Apple Daily, Laura Harth scrive: “E’ stato il periodo più buio per i diritti umani in Cina dal massacro del 1989 che pose fine al movimento democratico di piazza Tienanmen”, afferma il rapporto mondiale 2021 di Human Rights Watch. “Questo rapporto frutto di una profonda ricerca ed eccezionalmente dettagliato offre una visione terrificante della crudeltà del regime brutale di Xi Jinping”, afferma Lord Patten parlando del Rapporto della Commissione per i diritti umani del Partito Conservatore britannico “The Darkness Deepens”.

Non è stato proprio possibile ignorare l’anno scorso la sfilza di rivelazioni su gravi violazioni dei diritti umani e massicce repressioni contro ogni singola voce di dissenso da parte del Partito Comunista Cinese. Sebbene sia ancora accuratamente tenuto lontano dall’opinione pubblica di massa in molti Paesi non anglofoni – è sufficiente confrontare l’attenzione universale dei media per gli eventi di Capitol Hill e paragonarla con la copertura mediatica dei campi di internamento di massa – in questa fase i governi difficilmente possono restare indifferenti sulla questione.

Gli Stati Uniti accusano formalmente la Cina di genocidio
L’amministrazione Trump ha stabilito che la Cina ha commesso un genocidio e crimini contro l’umanità contro i musulmani uiguri e le minoranze etniche e religiose che vivono nello Xinjiang, la regione nel nord ovest della Cina. “Questo genocidio è in corso e stiamo assistendo al tentativo sistematico di distruggere gli uiguri da parte del partito-stato cinese”, ha detto il Segretario di Stato americano Mike Pompeo in una dichiarazione del 19 gennaio, ultimo giorno pieno dell’amministrazione Trump. Il Dipartimento di Stato americano ha stimato che circa due milioni di uiguri sono detenuti in una vasta rete di campi di internamento nella regione.

Stati Uniti e i giorni di Biden: via al conto alla rovescia, come sarà il mondo dopo Trump
Il conto alla rovescia degli Stati Uniti, il mondo dopo Donald Trump, scrive Luca Marfé su Il Mattino. Si chiude una delle ere politiche più incredibili della Storia, se ne apre un’altra a firma Joe Biden. Opposta, prima ancora di cominciare, già piena di inversioni a U. Zeppa di ferite e di domande, per cui servono urgenti bende e risposte. Dal sogno di quel “Prima l’America”, rovinato da un impeachment, dal Covid e da un secondo impeachment, al sogno che era stato invece di Obama e che ritorna, adesso, nelle mani del suo successore. L’inizio è complesso: il 20 gennaio, a Washington e ovunque sul territorio a stelle e strisce, si preannuncia il delirio. Di proteste, di scontri, quasi di un crepaccio tra due nazioni diverse.

Forte di una leadership incontrastata, in chiave interna ma pure internazionale, considerata la potenza di fuoco di un’economia senza eguali né rivali. Eccola, dunque, la domanda delle domande: Biden e Xi, amici o nemici? Il conto alla rovescia è già iniziato, l’era Trump è già finita. Il 20 gennaio non cambia soltanto l’America. Ma cambia il mondo intero.

#Dante700
Or va, ch’un sol volere è d’ambedue:
tu duca, tu segnore, e tu maestro».
Così li dissi; e poi che mosso fue,

intrai per lo cammino alto e silvestro.

Inferno, Canto II

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