NL 101 – 27/1/2021

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FOTO DELLA SETTIMANA – Yakutsk, Siberia, 23 gennaio 2021: una manifestazione a 50 gradi sotto zero a sostegno dell’oppositore russo Aleksej Navanly

Calendarizzato il Diritto alla Conoscenza al Consiglio d’Europa
Si apre un nuovo orizzonte nella Giornata della Memoria. Durante la prima sessione del 2021 dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE), attualmente in corso in forma ibrida con delegazioni ridotte e molti parlamentari collegati a distanza, è stato calendarizzato infatti il progetto di risoluzione sul Diritto alla Conoscenza di cui il Sen. Roberto Rampi è Relatore Generale. Un nuovo passo che permette di proseguire il cammino iniziato in forma ufficiale il 15 maggio scorso (già in piena pandemia) quando la Commissione cultura scienza istruzione e media dell’APCE ha fatto propria la proposta di elaborare una risoluzione sul tema che il Partito Radicale persegue da tempo.

Memoria e conoscenza, vaccini contro la violenza
Quando pensiamo – scrive il Sen. Roberto Rampi – al quel punto di non ritorno della storia dell’umanità che fu l’Olocausto, la Soluzione Finale, l’organizzazione sistematica dello sterminio di milioni di donne, uomini, vecchi e bambini, che coinvolse migliaia di persone, tecnologie, medici, uomini di pensiero, non ci si può non interrogare su come tutto ciò sia stato possibile e cosa davvero si possa e si debba fare per evitare che si ripeta.

Nella Giornata internazionale della Memoria ci poniamo innanzitutto il tema di capire e ricordare quel che è successo, e di garantire che la memoria viva e sopravviva anche oltre l’esistenza biologica di quei coraggiosi sopravvissuti che si sono assunti l’onere di farsi testimoni e di rivivere emozioni e sofferenze per trasmetterle alle nuove generazioni. Ho avuto la fortuna di conoscere almeno quattro di loro, di ascoltare le loro storie e di discutere con loro del presente, e addirittura di calpestare insieme la terra di Auschwitz.

“Mai più”: l’imperativo categorico da attuare
Oggi ricorre la Giornata della Memoria nel quale commemoriamo l’atrocità dell’Olocausto avvenuta durante la seconda guerra mondiale, il genocidio di 6 milioni di ebrei e di altri 11 milioni persone da parte del regime nazista e dei suoi complici. Non si potranno mai spendere abbastanza parole per ricordare e denunciare con forza l’orrore di questi massimi crimini contro l’umanità. Ma più importante ancora delle parole commemorative occorre ricordare anche come sia stato proprio quell’orrore che ha ispirato e dato vita al riconoscimento universale dei diritti fondamentali e degli strumenti a sua tutela.

Oltre 100 esperti chiedono la sospensione dell’accordo d’investimento UE-Cina
Più di cento esperti chiedono con una lettera aperta ai leader dell’UE in opposizione all’accordo di investimento UE-Cina, scrive Der Spiegel il 25 gennaio. Tra le ragioni vi sono le gravi violazioni dei diritti umani e la soppressione dei movimenti per la democrazia in Cina. Ricercatori e attivisti per i diritti umani in tutto il mondo, cinesi inclusi, chiedono la sospensione dell’accordo globale UE-Cina sugli investimenti (CAI). Almeno per ora. Tra i firmatari ci sono ricercatori della London School of Economics e della Princeton University oltre a Dolkun Isa, presidente del World Uyghur Congress, che vive in Germania. Anche l’ex Ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi di Sant’Agata e Harriet Evans, professore all’Università di Westminster ed esperta in questioni di genere e diritti umani in Cina, si sono uniti all’iniziativa.

Manifestazione del Partito Radicale a sostegno di Navalny
In occasione della mobilitazione delle opposizioni al regime russo che si sono ridate appuntamento nelle piazze del paese per chiedere la liberazione di Aleksej Navalny, il Partito Radicale sta convocando per sabato 30 gennaio manifestazioni in diverse città italiane per chiedere che il Governo intervenga con la massima urgenza – insieme all’ Unione europea e al Consiglio d’Europa, del quale le Russia è membro – per la liberazione del leader dell’opposizione #Navalny e per il rispetto delle più elementari regole democratiche.

Biden tenta di contenere la militarizzazione della polizia
Il Presidente Biden è pronto a firmare ordini esecutivi per ridimensionare l’uso di carceri private e porre nuovi limiti al trasferimento di attrezzature militari alle forze dell’ordine locali e statali. Gli ordini esecutivi fanno parte della nuova spinta della nuova amministrazione volta ad annullare alcune scelte di Donald Trump. Tra queste spiccano riforme in ambito di giustizia penale, pena di morte inclusa, e per affrontare le disuguaglianze razziali.

Twitter rimuove il profilo sospetto di Khamenei dopo un post contro Trump
Il 22 gennaio Twitter ha annunciato la rimozione permanente di un account non ufficiale ma che alcuni osservatori in Iran credono sia collegato all’ufficio del leader supremo del Paese. La decisione è stata presa dopo un messaggio di minaccia rivolto l’ex presidente Trump. Nell’immagine postata dal sospetto account il 21 gennaio in tarda serata, Trump viene mostrato mentre gioca a golf all’ombra di un gigantesco drone, con la didascalia “La vendetta è certa” scritta in farsi. Un portavoce di Twitter ha affermato che l’account era falso e violava la “politica di manipolazione e spam” dell’azienda, senza spiegare come si è arrivati a tale conclusione.

Gli Stati Uniti approvano per un mese tutti gli accordi che coinvolgono gli Houthi in Yemen
Il 25 gennaio gli Stati Uniti hanno approvato le transazioni che coinvolgono il movimento Houthi dello Yemen per il prossimo mese. Washington esaminerà inoltre la designazione dell’amministrazione Trump del gruppo allineato con l’Iran come organizzazione terroristica. La mossa sembrava progettata per dissipare i timori delle aziende e delle banche coinvolte nel commercio commerciale con lo Yemen, che si basa quasi esclusivamente sulle importazioni.

“In sostanza si cancella l’intero effetto della designazione dando all’amministrazione Biden la possibilità di prendere la decisione da sola piuttosto che rimanere bloccata nella decisione di Mike Pompeo”, ha detto Brian O’Toole, ex funzionario del Tesoro con l’amministrazione Obama. L’ex Segretario di Stato Mike Pompeo ha inserito nella lista nera gli Houthi il giorno prima dell’insediamento del presidente Joe Biden, nonostante gli avvertimenti delle Nazioni Unite e dei gruppi umanitari che avrebbero spinto lo Yemen in una carestia su larga scala.

#Dante700
Dolce color d’orïental zaffiro,
che s’accoglieva nel sereno aspetto
del mezzo, puro infino al primo giro,

a li occhi miei ricominciò diletto,
tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta
che m’avea contristati li occhi e ‘l petto.

Purgatorio, Canto I

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