NL 105 – 23/2/2021

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FOTO DELLA SETTIMANATel Aviv, 18 febbraio 2021: inaugurazione al Jenia Bar in Dizengoff Square del “Bar dei Vaccini”, dove è possibile ricevere un vaccino senza appuntamento

Giovedì 25 febbraio: Tavola rotonda con il Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella” e l’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia
Il Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella” in cooperazione con l’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia vi invitano a seguire la tavola rotonda “Riequilibrare il multilateralismo – Contrastare la minaccia interna” che si terrà giovedì 25 febbraio dalle 14 alle 16 in diretta sul canale web di Radio Radicale.

L’evento sarà aperto dal Presidente del Comitato Globale, Giulio Terzi. Le conclusioni sono affidate all’Amb. Andrea Sing-Ying Lee, dell’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia. Tra gli interventi previsti: Dr. Chung-Ching Chio, Sovrintendente Chi Mei Medical Center di Taiwan; Jonas Parello-Plesner, Direttore esecutivo di Alliance of Democracies Foundation; Reinhard Buetikofer, Deputato europeo, Presidente della Delegazione del Parlamento europeo per i rapporti con la Cina; Luke de Pulford, Direttore Arise Foundation; i Senatori Lucio Malan e Roberto Rampi.

Audizione al Parlamento europeo sui diritti umani in Cina
Giovedì 25 febbraio la Commissione Diritti Umani del Parlamento europeo terrà una prima audizione sui diritti umani in Cina alla luce dell’Accordo Complessivo sugli Investimenti, stilato dalla Commissione europeo e sottoscritto in principio dal Consiglio europeo con la controparte cinese il 30 dicembre 2020. Nella documentazione ufficiale all’attenzione della Commissione, oltre al testo dell’Accordo, è incluso anche l’Appello congiunto di 49 organizzazioni della società civile (inizialmente 36), promosso dal Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella” e dal Partito Radicale, con il quale chiedono l’inclusione di clausole stringenti ed esigibili sui diritti umani prima che il Parlamento europeo ratifichi l’Accordo.

Resoconto dell’audizione sul Diritto alla Conoscenza a Strasburgo
Sul sito dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa è ora disponibile il resoconto in inglese e francese dell’audizione relativa al progetto di risoluzione sul Diritto alla Conoscenza tenutasi lo scorso 3 dicembre in Commissione cultura istruzione scienza e media, alla quale hanno partecipato Roberto Rampi, Paolo Reale, Claudio Radaelli e Laura Harth.

La Camera dei Lord vuole fare luce (e giustizia) sul genocidio degli uiguri
Oggi 23 febbraio la Camera dei Lord ha approvato un emendamento che prevede la possibilità che il Parlamento tenga audizioni di presunte vittime di genocidio e nel caso siano riscontrati elementi di genocidio inviarlo ad un comitato di ex legislatori e membri di governo con incarichi nel campo della giustizia per una valutazione politica da fornire al Governo nelle sue determinazioni sui Trade Agreement bilaterali. Il bill è passato con 367 voti favorevoli e 214 contrari. e adesso tornerà alla Camera dei Comuni. Il voto favorevole è stato propiziato dall’appello al Primo Ministro britannico Boris Johnson di alcuni sopravvissuti all’Olocausto.

Le parole di Giulio Terzi per l’Amb. Attanasio ucciso in Congo
“Sono momenti tristissimi e di grande dolore. Non ho avuto modo di lavorare direttamente con l’ambasciatore Luca Attanasio, di cui sapevo e seguivo l’eccellente e appassionato impegno da Lui dimostrato a Casablanca come giovanissimo Console Generale , e prima ancora a Berna. Un diplomatico da sempre dedito alle missioni umanitarie a favore soprattutto delle popolazioni più povere, soprattutto in Africa. Mi unisco al cordoglio profondo espresso da tutta la Farnesina, dalle Istituzioni italiane, europee e internazionali. Mi unisco in un forte abbraccio al grande dolore della Sua famiglia, e dei Suoi moltissimi amici”.

Con queste parole l’Ambasciatore e già Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata ricorda l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, 43 anni, vittima di un attentato nella Repubblica Democratica del Congo, nella provincia orientale del Nord-Kivu, avvenuto lunedì 22 febbraio. Nell’attentato sono rimasti uccisi – oltre all’ambasciatore Attanasio – il carabiniere Vittorio Iacovacci, 30 anni e che era in servizio all’ambasciata italiana dal settembre del 2020, e l’autista dell’auto.

Conversazione con Alessio Siliani della Fondazione Finanza Etica
Il 18 febbraio il Direttore della Fondazione Finanza Etica, Simone Siliani, ha parlato con Alessia Schiavon dell’iniziativa sulla promozione del Diritto alla Conoscenza in Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, lanciata dal Partito Radicale con il sostegno di altre organizzazioni.

L’Illinois riforma la giustizia penale
Il 22 febbraio il governatore dell’Illinois, J.B. Pritzker, ha firmato un disegno di legge sulla giustizia penale, che elimina quasi definitivamente la liberazione su cauzione in contanti, impone agli agenti di polizia di indossare telecamere aderenti all’uniforme, assegna tre telefonate a detenuto e permette una maggiore discrezionalità del giudice nello stabilire le sentenze. Il disegno di 764 pagine è stato elaborato dal Legislative Black Caucus.

Per il Procuratore dello Stato, Kim Foxx: “questa legislazione è solo il punto di partenza per il lavoro continuo che dobbiamo fare collettivamente per garantire che tutte le nostre comunità siano sicure e giuste”. Mentre per il leader Repubblicano della Camera, Jim Durkin, la decisione del governatore di firmare il disegno di legge mostra che “ha voltato le spalle agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine” aggiungendo che è “un insulto ai nostri primi soccorritori, alle forze dell’ordine e ai cittadini rispettosi della legge che vogliono vivere liberi dalla violenza”.

Il ritorno di Trump alla Convention dei Conservatori
A un mese esatto dall’insediamento di Joe Biden – scrive Luca Marfé su Il Mattino – una nuova prima volta per l’oramai ex presidente. L’occasione è la convention dei Conservatori: la CPAC, acronimo di Conservative Political Action Conference. La scena è quella di Orlando Florida, il weekend in questione è il prossimo, l’appuntamento esatto è fissato per domenica 28 febbraio. L’ennesimo esordio per una delle figure più discusse della storia di questo Paese. Il possibile rilancio, dopo aver lasciato la Casa Bianca, proprio per tornare alla Casa Bianca. Un’intera vita come un’azzardata scommessa, per il momento persa, ma che il diretto interessato e 75 milioni di elettori sognano di poter vincere ancora, in un 2024 che non è poi così lontano. Che cosa dirà Trump? Che cosa avrà in mente per riprendersi prima il partito e poi addirittura l’America?

Il Primo Ministro ad interim della Libia incontra l’inviato delle Nazioni Unite
Il 20 febbraio, il Primo Ministro libico eletto, Abdul-Hamid Dbeibah, ha discusso con l’inviato delle Nazioni Unite in Libia, Jan Kubis, il percorso seguito per formare il gabinetto del governo di unità nazionale, alla presenza del coordinatore UNSMIL, Raisedon Zenenga, e la coordinatrice umanitaria dell’UNSMIL, Georgette Gagnon. L’obiettivo è la creazione un governo che guidi la Libia ad elezioni generali, stabilità e sviluppo, con l’auspicio il nuovo esecutivo possa mettersi al lavoro dopo anni di caos.

Dbeibah si è augurato che i membri della Camera dei Rappresentanti possano riunirsi in una sessione parlamentare regolare per approvare i risultati del Libyan Political Dialogue Forum, confermando la volontà di cooperazione con UNSMIL focalizzata sui diritti umani e sulla situazione umanitaria in Libia.

Khamenei afferma che l’Iran potrebbe arricchire l’uranio del 60%
Il leader supremo, l’ayatollah Ali Khamenei, ha detto lunedì 22 febbraio che l’Iran potrebbe arricchire l’uranio fino al 60% di purezza se il Paese ne avesse bisogno e che non cederà mai alla pressione degli Stati Uniti sul programma nucleare. “Il livello di arricchimento dell’uranio dell’Iran non sarà limitato al 20%. Lo aumenteremo al livello di cui il Paese ha bisogno. Qualunque esso sia. Potremmo aumentarlo al 60%”, ha detto Khamenei, alzando la posta in una situazione di stallo con l’amministrazione degli Stati Uniti sul futuro del logoro accordo.

La Cambogia ha installato un firewall in stile cinese
Il 17 febbraio il governo cambogiano ha dato il via al controllo quasi totale dell’online nel Paese con la creazione di un gateway nazionale che, secondo gli attivisti, soffocherà la libertà di espressione e bloccherà i contenuti tramite un firewall in stile cinese. L’uso di internet in Cambogia è aumentato rapidissimamente negli ultimi anni e il governo di Hun Sen (al potere da 36 anni) ha intensificato la repressione del dissenso online.

Un portavoce del governo ha respinto le preoccupazioni sul firewall che canalizzerà tutte le connessioni internet internazionali attraverso un unico punto di ingresso, dicendo che è una misura per contrastare la criminalità e promuoverebbe “interessi nazionali”. Per Chak Sopheap invece, direttore esecutivo del Cambodian Center for Human Rights, “la creazione del firewall è un problema per il futuro dei diritti umani fondamentali in Cambogia perché diventerà un altro strumento a disposizione del governo per controllare e monitorare il flusso di informazioni”.

#Dante700
«Or discendiam qua giù nel cieco mondo»,
cominciò il poeta tutto smorto.
«Io sarò primo, e tu sarai secondo».

Inferno, Canto IV

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