Parere legale finale sul rapporto Chilcot

Parere legale finale sul rapporto Chilcot

A seguito della pubblicazione, il 6 luglio 2016, dell’atteso rapporto Chilcot sul ruolo del Regno Unito nella guerra in Iraq, pubblichiamo un estratto della dichiarazione del 18 dicembre 2017 del Gruppo dei familiari di soldati britannici caduti in Iraq che illustra le ragioni perché nessuna ulteriore azione legale è possibile per portare in tribunale i funzionari del governo britannico responsabili per l’azione militare dell’Iraq nel marzo 2003. Il team legale che ha condotto ricerche su questo argomento ha concluso che spetta al Parlamento, che è sovrano, prendere qualsiasi iniziativa future. “La responsabilità per ciò in cui crediamo è molto necessaria revisione e riforma costituzionale ora giace con il Parlamento”, concludono i portavoce delle famiglie. E chiedono: “Il popolo britannico può fidarsi degli stessi politici responsabili della polizia?”.

 

Dichiarazione di Roger Bacon e Reg Keys a nome del Gruppo di familiari di soldati britannici caduti in Iraq

 

– Con la decisione di impegnare il Regno Unito nell’invasione dell’Iraq, i risultati della relazione di inchiesta dimostrano che i vari funzionari statali hanno probabilmente violato le convenzioni costituzionali.

– Il rapporto contiene prove sufficienti in base alle quali un tribunale potrebbe ritenere che Tony Blair e gli altri funzionari statali hanno agito con sconsiderata indifferenza riguardo alla legalità delle loro azioni. Sarebbe legittimo sostenere che abbiano deliberatamente e consapevolmente ignorato questo rischio.

– Tuttavia, recenti sentenze significative delle Corti Superiori hanno eliminato ogni possibilità di portare questi argomenti davanti ai giudici.

– Prima della pronuncia R (Miller) v. Secretary of State for exiting the EU si sarebbe potuto sostenere che le violazioni delle convenzioni costituzionali avrebbero potuto essere oggetto di procedimenti giudiziari. Tuttavia, nel caso Miller, la Corte Suprema ha risolto la questione ritenendo che non si tratta di questioni legali ma politiche rispetto alle quali è il Parlamento a detenere il potere sanzionatorio e non i tribunali.

– Nello stesso mese del caso Miller, nella pronuncia Rahmatullah (No.2) v. Ministry of Defence, la Corte Suprema ha esplicitamente e definitivamente aggiornato la linea della autorità precedente, e ciò significa che (in assenza di autorità legislativa in tal senso) i tribunali inglesi non potranno pronunciarsi sulla decisione di andare in guerra in Iraq.

– È stato recentemente affermato dal tribunale amministrativo nel caso R (Al Rabbat v. Westminister Magistrate’s Court che i tribunali non possono pronunciarsi sull’impiego della prerogativa del potere in materia di politica estera e di dispiegamento delle forze militari.

– Di conseguenza, lo stato attuale del diritto inglese è che, anche se i funzionari statali sapevano che stavano agendo in violazione dei loro doveri costituzionali ed erano quindi incauti rispetto al danno che avrebbero potuto causare e indipendentemente dal livello del danno in ultima analisi inflitto, tali violazioni non sono impugnabili in un tribunale e possono essere punite solo dal Parlamento.

– Per quanto riguarda la conclusione dell’inchiesta per la quale la legittimità della guerra “può essere risolta solo da una Corte correttamente costituita e riconosciuta a livello internazionale”, la questione della possibilità di pronuncia da parte di un tribunale è stata definitivamente risolta dalla Corte Suprema nel caso Rahmatullah (N. 2) che ha dichiarato che la decisione di invadere l’Iraq non poteva essere giudicata dai tribunali inglesi. Tutto questo nonostante ora ci siano un corpus significativo di prove e l’opinione preponderante che supportano la conclusione che l’invasione dell’Iraq nel marzo 2003 era illegale.

Nell’ottobre 2002, cinque mesi prima dell’invasione dell’Iraq, Michael Wood, il più anziano consigliere legale presso il Ministero degli Esteri (Foreign Office), aveva avvertito i funzionari statali che tale azione avrebbe potuto costituire una violazione delle convenzioni costituzionali e avrebbe potuto comportare il rischio di un possibile contenzioso civile, così come l’avvio di una querela per il reato di aggressione.

Come sapete, in seguito alla pubblicazione del Rapporto di inchiesta, si è discusso a lungo sul fatto che una tale azione sarebbe stata intrapresa. Abbiamo chiesto al nostro team legale di consigliarci se azioni di questo tipo avrebbero potuto e dovuto essere intraprese perché avevamo bisogno di essere certi di non aver lasciato nulla di intentato nel perseguimento della giustizia in nome dei nostri cari.

Giustamente, data l’importanza di questa materia, non solo per noi, ma per tutto il paese, ci è stato consigliato di non procedere fino a quando non fosse stata effettuata una rigorosa valutazione. Il nostro team legale ha trascorso l’ultimo anno svolgendo una revisione forense della legge e dei 2,6 milioni di parole del rapporto per determinare quali possibilità ci fossero. Non avremmo potuto farlo senza il vostro sostegno e la generosità e vi siamo eternamente grati. Senza il vostro supporto e senza le donazioni che avete fatto non sarebbe stato possibile fare ciò che è stato fatto e vi ringraziamo dal profondo del nostro cuore per essere stati dalla nostra parte.

Se desiderate farlo, il definitivo parere legale prodotto da alcuni dei maggiori esperti del paese può essere letto e scaricato a questo link.

In breve, lo stato attuale del diritto inglese è che, anche se i funzionari statali fossero stati incautamente indifferenti rispetto al fatto che stavano agendo in violazione dei loro doveri costituzionali ed indipendentemente dalle conseguenze, tali violazioni non sono impugnabili davanti ad un tribunale e possono essere punite solo dal Parlamento.

Siamo grati al nostro team legale per la diligenza e instancabilità, ma soprattutto siamo grati a voi per il vostro incredibile sostegno nella nostra lunga ricerca della verità. Tuttavia, sembrerebbe che il nostro viaggio sia giunto al termine.

Sebbene siamo, ovviamente, delusi dal fatto che, secondo la legge attuale, i responsabili dell’illecito che ha portato ad una guerra illegale e alla morte dei loro cari, non dovranno affrontare un tribunale, sappiamo che, grazie a voi, abbiamo fatto tutto ciò che potevamo nella loro memoria.

Speriamo ora che il Parere possa non solo servire a promuovere una maggiore comprensione nell’esame fondamentale dell’Inchiesta dei fallimenti della condotta esecutiva del Regno Unito, ma possa forse anche la Gran Bretagna, come Paese, chiedere di esaminare e contestare il fatto che la decisione di punire o meno tali violazioni della nostra Costituzione da parte del nostro governo, anche quelle che determinano la più terribile e tragica delle conseguenze per il popolo britannico, è lasciata esclusivamente al Parlamento. Può il popolo britannico fidarsi di politici responsabili del loro stesso controllo?

La responsabilità per quello in cui crediamo ha bisogno di una revisione costituzionale e la riforma ora spetta al Parlamento.

Con infinita gratitudine.

Roger Bacon e Reg Keys

Leggi la dichiarazione originale in inglese
Traduzione Ilaria Saltarelli 

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