Rapporto Speciale di Freedom House: Il megafono globale di Pechino

Rapporto Speciale di Freedom House: Il megafono globale di Pechino

Il megafono globale di Pechino: l’espansione dell’influenza mediatica del Partito Comunista Cinese dal 2017 ad oggi.

“Making the Foreign Serve China” (Far servire la Cina dagli stranieri) era una delle strategie privilegiate del Presidente Mao, incarnata dalla sua decisione negli anni ’30 di concedere l’accesso al giornalista americano Edgar Snow. Il libro che ne fu risultato, Red Star Over China, è stato determinante nel vincere la simpatia occidentale per i comunisti, i quali descriveva come progressisti e antifascisti.

Dopo la crisi di Tiananmen del 1989, questa strategia fu ripresa dall’Ufficio per la Propaganda Estera del Governo cinese, istituito nel 1991 con l’obiettivo di aumentare l’influenza e l’offensiva di propaganda della RPC all’estero con investimenti sempre maggiori dal 2007 in poi, fin quando non è arrivato al potere Xi Jinping. Più ambiziosi dei suoi predecessori e tornando fermamente alla linea di Mao, ha portato la strategia di propaganda esterna a un livello mai visto prima, definendo il campo dell’informazione (da intendersi come propaganda) come una delle tre “armi magiche” del Partito Comunista Cinese nel diventare un leader della Globalizzazione 2.0.

Il 15 gennaio 2020, Freedom House ha pubblicato il rapporto speciale “Il megafono globale di Pechino: l’espansione dell’influenza mediatica del Partito Comunista Cinese dal 2017 ad oggi” a cura di Sarah Cook. Il Rapporto raccoglie le strategie principali utilizzate da Pechino per migliorare la sua immagine nel mondo attraverso investimenti intensivi sui media tradizionali e nuovi, e combattendo al contempo qualsiasi voce dissenziente o critica, ovunque si trovi.

Leggi la traduzione non ufficiale del Rapporto in italiano di Freedom House a cura di Laura Harth.

Il rapporto originale in lingua inglese è disponibile sul sito di Freedom House.

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