Celeberazione a Lione della Giornata dei Diritti Umani

Celeberazione a Lione della Giornata dei Diritti Umani

Il Partito Radicale ha celebrato la Giornata Internazionale dei Diritti Umani, il 10 dicembre, nella pagoda di Pusignan, nei pressi di Lione, in Francia, con esponenti del principale partito di opposizione cambogiano, il Partito di Salvezza Nazionale della Cambogia (PSNC) e con la comunità cambogiana francese molti dei quali iscritti al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito (PRNTT). Tra i circa 250 partecipanti i deputati Rainsy Sam, Saumura Tioulong, Sothavarin Men e il senatore francese André Gattolin.

Il primo a prendere la parola è stato proprio André Gattolin che ha tenuto ad intervenire come Senatore di LREM, come iscritto al Partito radicale e come “indigeno”, essendo infatti nato a pochissimi km da Pusignan. Ribadendo l’impegno per l’universalità dei diritti umani, così come vuole la Dichiarazione delle Nazioni Unite adottata il 10 dicembre 1948 in Assemblea Generale, si è soffermato sulla transizione verso lo stato di diritto e sull’azione possibile grazie alla sua azione da senatore della Repubblica francese: “Anche se la Francia ha una diplomazia arcaica, che ha paura di applicarsi, più attenta al business e agli affari che ai diritti dell’uomo e dei principi e delle libertà, abbiamo iniziato un’importante azione” annunciando che l’Ambasciatore per i Diritti Umani, François Croquette, si era recato proprio in Cambogia per incontrare quel che resta dell’opposizione ufficiale del PSNC, le autorità governative e l’Ambasciatore degli Stati Uniti. Naturalmente l’obiettivo centrale della visita era mettere pressione sul governo di Hun Sen affinché cambi rotta al più presto. “Sappiamo che non è sufficiente e quini tocca a noi mobilitare deputati e senatori perché il nostro presidente Macron faccia ciò che ha fatto con la Russia, cioè parli chiaramente di rispetto dei diritti umani. La Cambogia non è un piccolo paese che non conta nulla.”

“André è un amico, un alleato, un fratello che aiuta la difesa della democrazia in Cambogia. Senza di lui non avremmo potuto aprire interlocuzioni importanti”, ha detto Rainsy Sam, che ha dedicato una parte del suo intervento ad illustrare le ragioni per cui urge aderire al Partito Radicale, avendo molta cura di evidenziare i tre connotati che lo rendono unico.

“E’ un partito il cui nucleo e il cui fondatore sono Italiani ma con un numero crescente di iscritti di tutto il mondo. C’è André, ci sono io e ci sono anche molti di voi che sono iscritti al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito che è prima di tutto ‘nonviolento’, perché siamo partigiani della nonviolenza. Se guardate il simbolo del Partito vedrete il volto di Mahatma Gandhi. Secondo, è ‘transnazionale’ perché ci si può iscrivere indipendentemente dalla propria nazionalità e perché il Partito ha obiettivi e idee universali che abbracciano tutti noi. Oggi è la Giornata internazionale dei Diritti Umani e ci ritroviamo, cambogiani, francesi, italiani e altri ancora a militare nelle fila del PRNTT. Perciò vi invito, insieme ai responsabili internazionali di questo partito, a iscrivervi. Invito chi non l’ha ancora fatto a farlo, oggi.”

Rainsy ha quindi ricordato un momento della sua gioventù: “André richiamava ricordi di quando era giovane ed era già iscritto. Io non conoscevo questo partito allora ma mi preoccupavo della libertà non solo nel mio paese, perché la libertà è indivisibile. Quando avevo 16-17 anni sostenevo un movimento a favore del Biafra, in Nigeria. Negli anni successivi adottai un bambino palestinese […] quindi perché un francese come André e italiano come Matteo si interessano della Cambogia? Per le stesse ragioni. Difendono una causa e un ideale universale. Credo che sia questa l’amicizia più bella. Quella che unisce persone di tutti i paesi del mondo, di tutte le religioni e i partiti – perciò è ‘transpartito’, il  terzo connotato – che hanno un punto in comune: credere nel valore della libertà dell’individuo, che è degno di rispetto. E l’uomo è nato libero.”

Matteo Angioli ha ringraziato l’apporto cambogiano (che costituisce la seconda componente più numerosa di aderenti al PRNTT) con cui la battaglia per la transizione verso lo stato di diritto e il diritto alla conoscenza può proseguire con più energia anche se il cammino rimane arduo. In tema di conoscenza ha chiesto con quale criterio è stato deciso che i 152 milioni di euro destinati dall’UE alla Cambogia nel periodo 2007-2013, come sostegno allo stato di diritto e al Tribunale speciale per i Khmer Rossi, siano passati a ben 410 milioni di euro per il periodo 2014-2020.

Infine, quanto al futuro e alle elezioni previste a luglio 2018, Rainsy ha invitato l’esercito cambogiano a non aprire il fuoco sui cittadini in caso di manifestazioni pacifiche. L’organizzazione di manifestazioni pacifiche è una prospettiva ipotizzata qualora la pressione della comunità internazionale non induca Hun Sen a cambiare linea e a farlo tornare sui suoi passi con la liberazione di Kem Sokha e la riabilitazione del PSNC. Prospettiva assai improbabile dato che Hun Sen ha già accusato Rainsy di alto tradimento. Recentemente lo ha addirittura minacciato dicendosi pronto a farlo rapire “dai suoi uomini”.

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