Copasir: Lettera al Direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio

Copasir: Lettera al Direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio

 

Nel suo editoriale del 14 maggio, intitolato “Gli inutili idioti”, il Direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio si è sdegnato del fatto che sulla “vergogna” della Presidenza del Copasir – organo ancora controllato dalla maggioranza nonostante il cambio di Governo e le prescrizioni legali in merito – non si sarebbe “levata una sola voce di protesta”.

Essendo il Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella” invece fermamente impegnata da settimane sul tema,  con e in sostegno all’iniziativa condivisa da 52 costituzionalisti, giuristi e scienziati politici, nonché numerosi voci dell’arco parlamentare, lo stesso giorno, 14 maggio, abbiamo mandato una lettera di risposta al Direttore Travaglio con la – a nostro avviso – più che legittima preghiera di pubblicazione visto il tema delicato della mancata conoscenza che sta proprio al cuore del dettame legale per cui il controllo democratico parlamentare vada esercitato dalle forze di opposizione.

Sebbene con ramarico, non ci sorprendiamo affatto della non-avvenuta pubblicazione da parte del Fatto Quotidiano. Pubblichiamo quindi di seguito la risposta che fornisce un breve elenco delle iniziative intraprese finora in merito alla questione Copasir, preannunciandone peraltro la ferma continuazione nei prossimi giorni.

Gentile Direttore,

La ringrazio di aver sollevato nel suo editoriale “Gli inutili idioti” di oggi, 14 maggio, la questione della presidenza del Copasir che per legge spetta all’opposizione. Questione fondamentale per la legalità e la tenuta democratica del nostro Paese come dimostra in modo prepotente la cronaca politica recente, e della quale come Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella” ci stiamo occupando da più settimane. Mi permetta quindi di ripercorrere alcune tappe del percorso recente, visto la sua affermazione che su tale “vergogna” non si sarebbe levata una sola voce di protesta.

In realtà, a lanciare sin da subito l’allarme sono stati innanzitutto due componenti del Comitato stesso: l’On. Elio Vito (FI) e il Sen. Adolfo Urso (FdI). Entrambi hanno rimesso il mandato alla fine di trovare una soluzione politica alla pertinente situazione di illegalità, come auspicata dai Presidenti di Camera e Senato. Visto il perdurare dello stallo e l’evidente mancanza di volontà dei due Presidenti di adempiere al loro dovere di garanti della legalità parlamentare, ben 52 costituzionalisti, giuristi e scienziati politici – tra cui i Presidenti emeriti della Corte Costituzionale Antonio Baldassare e Valerio Onida, nonché l’editorialista del Fatto Filoreto D’Agostino – gli hanno rivolto una lettera aperta che Le allego, ribadendo senza mezzi termini i dettami della Legge 124/2007 secondo i quali il ruolo di Presidente dell’organo di controllo spetta senz’altro alle forze di opposizione.

Appello inequivoco e aldilà dei confini partitici andata fin ora – come le dimissioni di Vito e Urso – senza risposta sostanziale della Presidente Casellati e il Presidente Fico, nonostante in un secondo passo gli esperti gli hanno anche formalmente forniti i precedenti parlamentari ai quali potevano (dovevano?) fare riferimento per sciogliere il Comitato nella sua composizione attuale per procedere a ristabilire la legalità. Legalità non rinviabile visto proprio il momento quanto meno delicato che stanno attraversando le Istituzioni italiane.

Ma non solo. In modo paradossale anche dal mondo politico si sono levate in modo viene da dire quasi unanime le voci a sostegno di quanto ribadito da Giorgia Meloni: la Presidenza del Copasir spetta a FdI in quanto unica forza di opposizione all’interno del Parlamento. Non a tutela di FdI, ma a tutela di tutti i cittadini in un Paese democratico dove il controllato non può essere al contempo il controllore, perlopiù quando si tratta di un potere con impatto così forte sulle garanzie costituzionali com’è il mandato dei servizi.

D’accordo sul punto, almeno a dichiarazioni, tutti: dal Segretario del Pd Enrico Letta (“Oggi sono in maggioranza, ma potrei essere opposizione. Il Copasir è presieduto da un membro dell’opposizione. Oggi è presieduto dalla Lega. Io non ho più simpatie per gli uni o per gli altri, ma le regole di garanzia vanno applicate. Il Pd assumerà un’iniziativa nei confronti dei Presidenti di Camera e Senato.”), al capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi (“L’odierno cambio al vertice del Dis avviene in un periodo delicato e di tensione rispetto al ruolo della presidenza del Copasir. Tensioni legate al fatto che oggi ci troviamo di fronte ad una anomalia. Il ruolo di presidente del Copasir è strategico e se la legge ha indicato che deve essere assegnato a un membro delle opposizioni il fatto non è casuale ma nasce da una precisa ragione. Anche numerosi costituzionalisti, non certo riconducibili all’area dell’attuale opposizione, hanno evidenziato questa anomalia rispetto alla quale ritengo che la politica debba compiere i giusti passi.”) allo stesso leader della Lega Matteo Salvini (“Apprezzo le parole del Presidente Volpi, che pur di uscire dallo stallo dice di azzerare tutto e visto che tutto mi interessa tranne che le poltrone piuttosto che bloccare tutto, per litigi a appetiti, meglio che si dimettano tutti.”)

Nonostante tutto ciò, lo stallo perdura, ponendo peraltro dei forti interrogativi sulla legalità delle nomine a capo dei servizi avvenute in questi ultimi giorni, esponendo i servizi italiani inoltre ad un problema di credibilità in seno internazionale come sollevato ancora la settimana scorsa da autorevoli esperti dell’intelligence e il Presidente del Comitato Globale Giulio Terzi di Sant’Agata alla Sala Caduti di Nassirya del Senato.

Passi e voci raccontati con testimoni di primo piano come l’ex Presidente della Camera Luciano Violante in ben quattro conferenze stampa in altrettanto settimane al Senato. Eventi e un elenco di nomi autorevoli troppo lungo da riportare in queste righe, che Le saranno senz’altro sfuggiti, a meno che tutte le voci trasversali che si sono levate in modo corale nelle ultime settimane siano da considerarsi anch’essi “inutili idioti”.

Certamente ha ragione a sollevare come sia alquanto anomale che quel coro unanime sia per qualche ragione rimasto parola al vento, e a sollecitare chi di dovere ad assumersi le responsabilità che il ruolo istituzionale gli impone. O come lo ha ribadito con chiarezza eloquente Ernesto Galli Della Loggia il 28 aprile scorso: “Un Parlamento che viola i diritti della minoranza – e tanto più se ciò accade con il consenso di chi lo presiede – non ha più nulla di un Parlamento”.

Laura Harth

Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella”

Nota: link alle riprese delle quattro conferenze stampa:

11 maggio 2021: https://www.radioradicale.it/scheda/636694/lemergenza-democratica-legata-allo-stallo-al-copasir

6 maggio 2021: https://www.radioradicale.it/scheda/636285/la-democrazia-del-diritto-il-copasir

28 aprile 2021: https://www.radioradicale.it/scheda/635510/la-democrazia-del-diritto-ecco-i-precedenti-tenuti-nascosti

21 aprile: https://www.radioradicale.it/scheda/634912/la-democrazia-del-diritto

 

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