La Norvegia taglia la cooperazione giudiziaria con la Polonia

La Norvegia taglia la cooperazione giudiziaria con la Polonia

Lo scorso 26 febbraio, la Procura nazionale ha richiesto la revoca dell’immunità del giudice Igor Tuleya, presidente di un tribunale distrettuale di Varsavia e una delle icone della battaglia contro la politicizzazione delle corti polacche. L’accusa è abuso di potere e molto probabilmente verrà rimosso dall’attività giudiziaria per molti anni. A seguito dall’annuncio di questa notizia, il 27 febbraio, il Segretario del Ministero degli Affari Esteri norvegese, Audun Halvorsen, ha annunciato che la Norvegia interromperà la cooperazione con il governo polacco sospendendo finanziamenti per un valore di circa 300 milioni di zloty polacchi (quasi 70 milioni di euro).

Il portavoce norvegese ha dichiarato: “Alla luce dei recenti eventi in Polonia, le autorità norvegesi non firmeranno l’accordo di cooperazione con la Polonia nel settore della giustizia finanziato con fondi EOG. E’ un segnale forte per le autorità polacche che dimostra la preoccupazione del governo norvegese per lo stato di diritto e l’indipendenza dei tribunali in Polonia”.

La Polonia è il principale beneficiario dei finanziamenti nell’ambito del regime di sovvenzioni provenienti dalla Norvegia, con una dotazione di circa 8 miliardi di corone norvegesi (770 milioni di euro) per il periodo 2014-2021 suddivisa in una serie di programmi diversi. Il programma si svolge lungo tre assi principali: cooperazione sul lavoro negli istituti detentivi, cooperazione per combattere la violenza domestica e cooperazione giudiziaria. Oltre al dipartimento per l’amministrazione dei tribunali norvegesi, anche il Ministero della Giustizia è coinvolto nel programma e tutte le parti dovranno ora esaminare il programma in materia giudiziaria con la Polonia.

“Riteniamo che sia ancora opportuno continuare la nostra cooperazione con la Polonia, ma a causa delle preoccupazioni sulla condizione dello stato di diritto in quel Paese, valuteremo costantemente la situazione e le eventuali misure che prenderemo rispetto al resto dell’intera cooperazione”, ha aggiunto Halvorsen.

“300 milioni di zlotìy rappresentano una notevole quantità di denaro. E’ un vero peccato”, scrive il 28 febbraio Ewa Siedlecka giornalista della rivista settimanale “Polityka”, in precedenza alla Gazeta Wyborcza per 27 anni, aggiungendo che “è così che la Polonia esce ‘lentamente’ non solo dall’Unione europea, ma da quel gruppo di Paesi fondati su valori comuni e fiducia, come la Norvegia”. Con le riforme del sistema giudiziario, il partito al potere (PiS) afferma il diritto di creare un sistema polacco. I giudici in carica non possono più essere giustificati dalla discrezione.

Igor Tuleya è sotto osservazione da oltre due anni – da quando cioè ordinò alla Procura di avviare le indagini a seguito di una denuncia presentata da alcuni deputati dell’opposizione che avevano affermato che PiS aveva impedito all’opposizione sia di votare, sia di presentare mozioni. Quella del governo norvegese è una drastica decisione che per il momento riguarda solo una parte dell’intera cooperazione tra i due Stati in materia di giustizia. Adesso la domanda è se l’Unione Europea sarà all’altezza della situazione e se sarà in grado di scongiurare quella che la Siedlecka ha definito “Polexit”.

Matteo Angioli

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