N 61 – 20/1/2020

N 61 – 20/1/2020

FOTO DELLA SETTIMANA – Atlanta, 20 gennaio 2020: la cripta nel King Center dove riposano Martin Luther King jr e sua moglie Coretta Scott King, all’alba del Martin Luther King jr Day

 

PRIMO PIANO

Commento di Giulio Terzi a TGCOM24 sulla Conferenza di Berlino
Giulio Terzi ha osservato la Conferenza di Berlino sul futuro della Libia con particolare attenzione al ruolo e agli interessi dell’Italia che dovrebbero fondarsi su sicurezza, processo politico e diritti umani. Quest’ultimo punto è molto importante per poter contare sulla Libia come partner dell’Italia in grado di fornire la sicurezza su flussi dei migranti ricostituendo un quadro di legalità internazionale rispettoso dei diritti umani.

Secondo Terzi è urgente che Roma, Berlino, Parigi e Londra raggiungano un accordo. Per ora l’Europa corre il rischio di una completa “spoliazione” delle risorse della Libia e da parte di Russia e Turchia. Perciò occorre tenere sotto controllo anche il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dove cinque Paesi europei possono far valere il loro peso rispetto ad una Turchia e una Russia che da tempo agiscono senza regole e senza preoccuparsi dell’ONU stessa come avvenuto in Siria e altrove. Erdogan e Putin devono comunque evirare il confronto diretto in Libia e ciò rappresenta una chance per gli europei, se compatti.

Martin Luther King jr Day: una festa e una proposta
Negli Stati Uniti, il terzo lunedì di ogni gennaio si celebra il Martin Luther King jr Day. Una festa federale considerata come una sorta di “Giornata del servizio” in cui, oltre a celebrare la vita, i successi e l’eredità del reverendo di Atlanta, gli Americani si dedicano al volontariato per aiutare i meno fortunati, gli ultimi. Benché la giornata a lui dedicata sia legata alla sua data di nascita, il 15 gennaio 1968, questa cambia ogni anno. C’è un motivo: affinché le persone abbiano più tempo per viaggiare e stare in famiglia e con gli amici, per legge (lo Uniform Monday Holiday Act del 1968) le feste federali cadono di lunedì. Ecco spiegata la scelta compiuta quando il Presidente Reagan istituì il M. L. King Day nel 1983.

Poiché quella dei diritti è una strada probabilmente senza fine, in Italia potrebbe essere percorsa istituendo la “Giornata di Martin Luther King jr” per festeggiare una personalità transazionale con cui incoraggiare, per esempio, le visite nei luoghi di privazione della libertà. Il Partito Radicale lo fa già, solitamente in occasione delle feste comandate, in particolare a Ferragosto e nelle festività di fine anno. Potrebbe essere un modo per promuovere ulteriormente una cultura del diritto e onorare chi si è storicamente battuto per gli ultimi, nelle strade, nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nelle istituzioni.

Armando Armas eletto Presidente della Commissione esteri dell’Assemblea Nazionale venezuelana
Il 17 gennaio Armando Armas, parlamentare venezuelano, membro onorario del Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella”, iscritto al Partito radicale, è stato nominato dal Presidente legittimo Juan Guaidò Presidente della Commissione Esteri dell’Assembla Nazionale. A lui tutti i migliori auguri di buon lavoro!

Il 20 gennaio inoltre, il Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea, Josep Borrel, ha annunciato che mercoledì 22 gennaio incontrerà a Bruxelles Juan Guaidò, presidente legittimo dell’Assemblea Nazionale del Venezuela.

Così la macchina di propaganda cinese penetra nei media italiani
Xi Jinping ha definito l’informazione come una delle tre “armi magiche” del Partito Comunista Cinese nel diventare un leader della globalizzazione 2.0. Può l’Italia permettersi di considerare questo settore meno strategico per il sistema Paese? L’analisi di Laura Harth per Formiche.net

Ottima la notizia del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica riguardo la sua nuova indagine per valutare l’esposizione del sistema Paese alle ingerenze di attori esterni nei settori economici di interesse nazionale come le banche, le infrastrutture energetiche e la difesa.

L’indagine certamente non si concentrerà esclusivamente sull’esposizione crescente nei vari settori verso la Repubblica Popolare Cinese, ma pare evidente – anche dopo le conclusioni dello stesso Copasir sul 5G – che, dato il peso economico della Cina e i legami crescenti con essa, riceveranno un’attenzione speciale, in particolare dopo la firma del famoso Memorandum of Understanding con la Repubblica italiana. Ed è in tale ambito che ci permettiamo di attirare l’attenzione su un settore strategico alquanto importante per il sistema Paese di una Repubblica democratica e costituzionale, un settore sempre più sotto pressione da fronti interni e da ingerenze esterne: l’informazione e i media.

Legislatori statunitensi allarmati scrivono al Presidente della Polonia
I membri della Camera dei Rappresentanti Eliot L. Engel, presidente della Commissione per gli Affari Esteri e Bill Keating, presidente della Sottocommissione per l’Europa, l’Eurasia, l’Energia e l’Ambiente, hanno espresso serie preoccupazioni per le riforme giudiziarie che la Polonia sta adottando in queste settimane e che sono viste come una pericolosa minaccia per le istituzioni democratiche polacche. In una lettera, i legislatori hanno esortato il presidente Duda a non sospendere queste misure e a mantenere la Polonia rispettosa dei confronti dei valori democratici.

“Applicare questa legge rappresenterebbe un significativo passo indietro per la Polonia, Paese leader nelle riforme democratiche in Europa. L’erosione dei principi democratici minerebbe i grandi passi avanti compiuti dalla Polonia nel corso dei decenni per costruire un paese moderno e democratico”, hanno scritto i membri che hanno evidenziato il rischio di perdere l’indipendenza del giudiziario.

Sam Rainsy: la Cambogia criminalizza la democrazia
Non può esserci democrazia senza un’opposizione credibile, e nella Cambogia di oggi, non può esserci opposizione credibile senza il Partito di salvezza nazionale della Cambogia. È quindi fondamentale che la comunità internazionale non consenta al Primo Ministro Hun Sen di usare accuse di tradimento inventate per reprimere il CNRP.

A Phnom Penh è in corso il falso processo a Kem Sokha, leader delPartito di salvezza nazionale della Cambogia (CNRP). Il modo in cui risponde la comunità internazionale invierà un segnale forte a Hun Sen, il primo ministro in carica da più tempo al mondo, sulla sua capacità di continuare a calpestare la democrazia della Cambogia e i diritti umani dei suoi cittadini.

Dopo che Kem Sokha e io abbiamo fondato il CNRP, il primo partito dell’opposizione democratica cambogiana, nel 2012, abbiamo rapidamente ottenuto un forte sostegno pubblico. Sia nelle elezioni politiche del 2013 sia nelle elezioni comunali del 2017, il CNRP ha ottenuto quasi la metà dei voti, nonostante la sistematica propensione strutturale a favore del Partito popolare cambogiano (CPP) al potere. Terrorizzato dall’ovvia minaccia che il CNRP rappresentava per il suo governo, Hun Sen cercava un pretesto per schiacciarci. Quindi, nel 2017, quando ero ancora il leader del CNRP, ha proposto un emendamento che impedirebbe a “criminali condannati” di guidare un partito politico – un chiaro tentativo di utilizzare la serie di condanne per motivi politici sul mio casellario giudiziale per screditare il CNRP. Per impedirgli di avere successo, mi sono dimesso da capo del CNRP nel febbraio 2017, lasciando Kem Sokha, con la fedina penale pulita, al comando.

IRAN E MEDIO ORIENTE

UANI chiede la liberazione di tutti gli ostaggi in Iran
Dal 4 novembre 1979 al 20 gennaio 1981, 52 diplomatici e cittadini americani furono tenuti in ostaggio per 444 giorni a Teheran dopo esser stati trattenuti dal regime iraniano. Oggi, lunedì 20 gennaio, i sopravvissuti alla crisi celebreranno il 39° anniversario della loro liberazione. Quell’evento è stato il primo di molti in cui il regime iraniano ha impiegato la presa di ostaggi per scopi politici.

Come ha osservato Hugh Dugan, vice inviato speciale presidenziale per gli ostaggi, al vertice iraniano di UANI a settembre, la presa di ostaggi è divenuto “uno dei settori principali nell’arsenale iraniano di affari internazionali”. United Against Nuclear Iran (UANI) chiede all’Iran di rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi rimanenti, compresi almeno quattro americani attualmente in cattività iraniana in violazione della Convenzione internazionale contro la cattura di ostaggi e sollecita la comunità internazionale a chiedere a Teheran di porre fine alle sue tattiche violente e restituire tutti gli ostaggi in modo sicuro alle loro famiglie.

Il documento di UANI, Ostaggi americani e occidentali, delinea le storie e gli aggiornamenti degli americani e degli altri cittadini occidentali attualmente in prigionia in Iran. UANI stigmatizza l’inattività e la mancanza di responsabilità da parte del regime di Teheran e chiede l’immediata liberazione di tutti gli ostaggi attualmente detenuti dall’Iran.

Il Consiglio Regionale ligure approva una mozione sull’antisemitismo
Il 14 gennaio il Consiglio Regionale della Liguria è divenuta la prima regione italiana ad approvare all’unanimità una mozione con cui viene adottata la definizione operativa di antisemitismo rilasciata nel 2016 dall’Alleanza Internazionale per la memoria dell’Olocausto. Promotore dell’iniziativa è stato il Cons. Angelo Vaccarezza, capogruppo del gruppo Cambiamo. Un passo concreto nella lotta contro l’antisemitismo che fa della Regione Liguria un esempio di civiltà e giustizia essendo la prima istituzione italiana a recepirla. Cristina Franco, coordinatrice dell’Associazione Italia Israele di Savona esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto e tiene a ringraziare particolarmente il Cons. Vaccarezza avendo trovato in lui e quindi nell’intero Consiglio regionale l’auspicato accoglimento della istanza.

Iraniani ancora in piazza contro il regime
La rabbia di migliaia e migliaia di iraniani è tornata a farsi sentire dopo l’abbattimento dell’aereo di linea ucraino e il tentativo del governo di nascondere il suo ruolo nella tragedia. Nel corso della scorsa settimana diversi video online hanno mostrato le forze di sicurezza sparare munizioni e gas lacrimogeni contro i manifestanti per disperdere le proteste nelle strade.

Gli iraniani, che già soffrono sotto le paralizzanti sanzioni statunitensi, sono indignati e nelle manifestazioni si sono scagliati contro le dichiarazioni fuorvianti del governo, che hanno ammesso la responsabilità nella tragedia aerea solo tre giorni dopo e solo perché è si è trovata di fronte a prove schiaccianti.

L’Ayatollah Khamenei attacca apertamente gli Stati Uniti
Il leader supremo dell’Iran ha usato un tono di sfida durante un raro sermone pubblico venerdì 17 gennaio, definendo gli Stati Uniti un “potere arrogante” e dicendo a decine di migliaia di seguaci che il sostegno di Dio aveva permesso all’Iran di “dare uno schiaffo” agli Stati Uniti.

Nel suo primo discorso di questo tipo in otto anni, il leader, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha cercato di motivare i sostenitori e attaccare i critici dopo le ultime settimane turbolente che hanno portato l’Iran e gli Stati Uniti sull’orlo della guerra, provocato proteste in tutto il Paese e l’abbattimento di un aereo di linea civile da parte delle forze iraniane.

L’ayatollah Khamenei ha offerto solo scarse condoglianze alle famiglie che hanno perso i parenti nell’incidente. Ha etichettato i manifestanti come “tirapiedi degli Stati Uniti”, ha lodato il Generale Qassim Suleimani, capo delle operazioni esteriori dell’Iran ucciso in uno attacco mirato con droni americani, e ha elogiato un attacco missilistico iraniano contro l’esercito degli Stati Uniti in Iraq.

Khamenei: “Gli Europei non sono affidabili”
Nello stesso sermone del venerdì, l’Ayatollah Ali Khamenei ha detto che i tre Stati europei parte dell’accordo sul nucleare (JCPOA), dal quale gli Stati Uniti si sono ritirati, non sono affidabili e che ogni loro forma di pressione sull’Iran andrà a vuoto. Gran Bretagna, Francia e Germania hanno attivato un meccanismo formale di disputa, che potrebbe portare a reintrodurre le sanzioni delle Nazioni Unite.

Khamanei ha anche accusato i “nemici” europei dell’Iran, un termine solitamente riservato a Washington e ai suoi alleati, di aver usato l’abbattimento accidentale di un aereo di linea ucraino da parte delle forze iraniane per oscurare un momento di lutto pubblio a seguito dell’uccisione del Generale Suleimani.

L’Iran accresce le vendite di gasolio ai Paesi vicini
L’Iran si affida sempre più ai paesi limitrofi per vendere un surplus di petrolio lavorato in Iran a causa delle sanzioni statunitensi. I prodotti petroliferi iraniani, come il greggio, sono colpiti dalle sanzioni statunitensi, ma Teheran ha aumentato significativamente le esportazioni di gasolio negli ultimi mesi, in particolare in Iraq e Siria, offrendo sconti enormi.

I dati mostrano che le esportazioni di gasolio, prodotto raffinato utilizzato per il riscaldamento, e la produzione di energia e i trasporti, sono aumentati a circa 95.000 barili al giorno (bpd) nel quarto trimestre del 2019, oltre l’80% in più rispetto al trimestre precedente e quasi quattro volte in più rispetto al primo trimestre.

Il processo di formazione del governo libanese procede più lentamente del previsto
Gli ostacoli attuali sulla via della formazione del nuovo governo in Libano sembrano essere la nomina dei Ministri di esteri, interni e giustizia. Il ritardo non dovrebbe incidere sulla composizione, che sarà interamente di tecnocrati. Anche se alcuni ritenevano che Hezbollah sarebbe tornato alla richiesta di un governo misto di politici e tecnocrati, il Ministro degli Esteri Gebran Bassil, un alleato di Hezbollah, ha indicato che non era così.

Analogamente, il 15 gennaio il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano Jan Kubis ha detto che i ritardi nella formazione del governo sono “da irresponsabili” alla luce di quanto sta avvenendo nel Paese in termini di rischi per la sicurezza della regione intera.

Almeno 80 soldati uccisi in un attacco missilistico in Yemen
Il 18 gennaio un attacco missilistico contro un campo di addestramento militare nello Yemen ha ucciso almeno 80 soldati, mentre altre decine sono rimasti feriti. L’attacco è avvenuto nella provincia centrale di Marib. Il campo di addestramento, a circa 170 km dalla capitale, Sanaa, ha preso di mira una moschea mentre le persone si radunavano per la preghiera. Il governo yemenita ha incolpato i ribelli Houthi per l’attacco, ma non vi è stata alcuna rivendicazione di responsabilità.

Il presidente dello Yemen, Abdrabbuh Mansour Hadi, ha condannato l’attacco “codardo” in una dichiarazione rilasciata a Saba, un’agenzia di stampa statale. L’attacco “conferma senza ombra di dubbio che gli Houthi non hanno alcun desiderio di pace”, ha affermato Hadi. Nell’agosto dell’anno scorso, i ribelli Houthi hanno lanciato un attacco missilistico contro una parata militare delle forze governative dello Yemen nella città portuale meridionale di Aden, uccidendo almeno 32 persone.

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