Peter Bone: “Non è così che funziona la nostra democrazia parlamentare”

Peter Bone: “Non è così che funziona la nostra democrazia parlamentare”

Parlando da remoto alla Camera dei Comuni martedì 12 maggio, Peter Bone, deputato conservatore del collegio di Wellingborough e Rushdensaid, ha criticato il governo affermando che “non è così che funziona la nostra democrazia parlamentare“. Dopo essersi congratulato con il Primo Ministro per aver fatto un buon lavoro nonostante le avversità, Bone si è rapidamente scagliato contro il Governo spiegando perché il messaggio trasmesso nel fine settimana dallo stesso Primo Ministro è stato un errore che ha contribuito al caos. Boris Johnson si è rivolto alla nazione attraverso la TV e i social media dicendo, tra l’altro: “Domani esporrò maggiori dettagli in Parlamento e la sera risponderò alle domande dei cittadini”, evitando così completamente Parlamento e parlamentari. Ecco dunque cosa ha detto Bone:

Il discorso in televisione del Primo Ministro è stato chiaramente un errore. Troppi collaboratori e consiglieri speciali del Primo Ministro pensano che questo sia un sistema presidenziale in cui il Primo Ministro va in televisione e annuncia ogni sorta di ordini esecutivi senza alcun riferimento al Parlamento. Evidentemente, molti di loro hanno visto troppi episodi di West Wing. E’ semplice, non capiscono come funziona il governo in questo Paese. Consentitemi di elencare alcuni dei motivi per cui il discorso televisivo di domenica è stato un errore.

In primo luogo, lo Speaker (il Presidente del Parlamento, ndr) aveva avvertito il governo due volte di non farlo. Aveva chiesto al governo di annunciare le nuove misure prima in aula, alla Camera dei Comuni. Il governo ha deciso di ignorare la richiesta dello Speaker. Non è così che funziona la nostra democrazia parlamentare.

In secondo luogo, il governo ha chiaramente violato il codice ministeriale. A pagina 23 della sezione “Ministri e Parlamento”, è scritto in grassetto: “Quando il Parlamento è in sessione, gli annunci più importanti del governo devono essere fatti in prima istanza in Parlamento.” Ovviamente, il discorso televisivo del Primo Ministro ha violato il ministero codice.

In terzo luogo, ogni parlamentare conosce nei minimi dettagli le preoccupazioni e le questioni sollevate dalla pandemia di coronavirus perché ciascuno di noi riceve centinaia, centinaia e centinaia di e-mail, lettere e telefonate da elettori preoccupatissimi. Avremmo agire meglio se avessimo potuto interrogare in modo costruttivo il Primo Ministro quando ha riferito in Parlamento le nuove misure.

In quarto luogo, i dettagli di tali misure, ora pubblicate in un documento di 51 pagine, avrebbero dovuto essere pubblicati contestualmente a qualsiasi annuncio da parte del governo. Ciò avrebbe consentito alle persone di comprendere nel dettaglio le nuove misure. Ma non è stato pubblicato prima e quindi adesso incertezza e confusione regnano.

Infine, con il controllo parlamentare sulla politica del governo gravemente ostacolato dalla natura ibrida delle procedure, il governo avrebbe dovuto fare di tutto per permettere al Parlamento di esaminare le misure che riguardano questo grave problema che affligge il Paese.

Signora Vicepresidente, il Primo Ministro avrebbe dovuto fare prima una dichiarazione alla Camera dei Comuni, poi avrebbe dovuto rispondere alle domande dei deputati, avremmo dovuto aver a disposizione l’ordine del giorno con i dettagli e assolutamente nessun annuncio alla stampa in anticipo. E’ così che il governo avrebbe dovuto presentare le nuove misure. Vorrei che il governo confermasse che quanto è avvenuto domenica è stato un errore e che in futuro ogni iniziativa del governo venga annunciata prima in Parlamento.

In conclusione, propaganda e discorsi non producono buon governo. È il Parlamento che crea un buon governo.

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