Rampi e Angioli alla Conferenza Globale per la Libertà della Stampa

Rampi e Angioli alla Conferenza Globale per la Libertà della Stampa

Giovedì 11 luglio Roberto Rampi, Senatore eletto nel PD e iscritto al Partito Radicale, e Matteo Angioli, Segretario del Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”, hanno partecipato alla Conferenza Globale “Defend Media Freedom” organizzata a Londra dai governi britannico e canadese. Nei vari incontri e dibattiti che si sono susseguiti si è tenuta una riunione dei membri dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) invitati alla conferenza. La riunione è stata presieduta da George Foulkes, membro della Camera dei Lord che, da circa un anno, è impegnato nell’assemblea parlamentare di Strasburgo come Relatore per la libertà della stampa.

Nel corso della riunione Roberto Rampi ha sottolineato che, oltre a registrare e reagire alle allarmanti cifre di giornalisti uccisi annualmente e che solo il 13% dei paesi nel mondo gode di una stampa che possa definirsi libera, occorre prestare attenzione agli attacchi più subdoli e apparentemente meno insidiosi che la stampa subisce nelle cosiddette democrazie consolidate.

“Uno dei nostri obiettivi deve essere la difesa della vita dei giornalisti. Ma oggi occorre difendere i sistemi da ciò che la gente pensa che l’informazione debba o non debba essere. Quando ero relatore su una legge alcuni anni fa sui media, in Italia, molte persone mi scrivevano chiedendo perché volessi continuare a sovvenzionare testate giornalistiche che avrebbero dovuto chiudere. Io credo invece che l’informazione sia necessaria e che sia il punto di partenza della democrazia”, ha detto Rampi.

Portando come esempio quello di Radio Radicale, a sostegno della quale 50 membri dell’APCE hanno sottoscritto una dichiarazione scritta lo scorso aprile, Rampi ha richiamato l’attenzione di Lord Foulkes e di tutti i presenti affinché il Consiglio d’Europa presti la necessaria attenzione a questo caso che incarna un arretramento nella libertà di espressione e nello svolgimento di attività giornalistiche molto grave.

Matteo Angioli

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