Risoluzione urgente del Parlamento europeo sulla Cambogia

Risoluzione urgente del Parlamento europeo sulla Cambogia

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla Cambogia,

–  viste le dichiarazioni locali dell’Unione europea del 5 settembre 2017, sulla chiusura del quotidiano Cambodia Daily, del 1° luglio 2017, sulla liberazione di cinque difensori dei diritti umani, e del 22 febbraio 2017, sulla situazione politica in Cambogia, nonché le dichiarazioni del portavoce della delegazione della Commissione del 3 settembre 2017 e del 25 agosto 2017, sulla limitazione dello spazio politico in Cambogia,

–  viste le relazione del 5 settembre 2016 e la dichiarazione del 18 agosto 2017 del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Cambogia,

–  viste le osservazioni conclusive della commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani, del 27 aprile 2015, sulla seconda relazione periodica della Cambogia,

–  vista la relazione del marzo 2017 dei parlamentari dell’ASEAN per i diritti umani,

–  vista la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 10 dicembre 1948,

–  visto il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966,

–  visti gli orientamenti dell’UE del 2008 sui difensori dei diritti umani,

–  visto l’accordo di cooperazione concluso nel 1997 tra la Comunità europea e il Regno di Cambogia,

–  vista la Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro concernente la libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale,

–  vista la risoluzione adottata l’8 marzo 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite sul diritto e la responsabilità degli individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali universalmente riconosciuti,

–  visti gli accordi di pace di Parigi del 1991, il cui articolo 15 sancisce l’impegno, anche da parte delle parti firmatarie internazionali, a garantire il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Cambogia,

–  vista la costituzione cambogiana, in particolare l’articolo 41, che sancisce i diritti e le libertà di espressione e di associazione, l’articolo 35, concernente il diritto alla partecipazione politica, e l’articolo 80, riguardante l’immunità parlamentare,

–  visti l’articolo 135, paragrafo 5, e l’articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che in Cambogia sono in aumento gli arresti di membri dell’opposizione politica, attivisti per i diritti umani e rappresentanti della società civile;

B.  considerando che il leader dell’opposizione cambogiana, Kem Sokha, è stato arrestato il 3 settembre 2017 nel quadro di un’operazione che sembra essere avvenuta senza nessun rispetto per le garanzie del giusto processo, ivi compreso il rispetto della sua immunità parlamentare;

C.  considerando che Sokha è accusato di “collusione con soggetti stranieri” ai sensi dell’articolo 443 del codice penale cambogiano, reato considerato un atto di tradimento dal tribunale municipale di Phnom Penh; che in caso di condanna rischia fino a trent’anni di carcere;

D.  considerando che, stando alle informazioni, Kem Sokha è stato arrestato senza un mandato e non ha potuto contattare un avvocato; che le accuse mossegli si basano sul video di un discorso pronunciato nel 2013 e da allora è pubblicamente disponibile; che le organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno espresso preoccupazione per le dichiarazioni del governo cambogiano, che compromettono il diritto di Kem Sokha a un equo processo e la presunzione d’innocenza;

E.  considerando che l’ex comandante dell’esercito dei Khmer rossi ed attuale Primo ministro, Hun Sen, è al potere da più di trent’anni; che Sam Rainsy, ex presidente del principale partito di opposizione, il Partito per la salvezza nazionale della Cambogia (CNRP), vive tuttora in un esilio autoimposto, indotto da precedenti procedimenti giudiziari a suo carico basati su accuse infondate di matrice politica;

F.  considerando che nelle elezioni amministrative svoltesi il 4 giugno 2017 il CNRP ha notevolmente guadagnato terreno rispetto al 2012, malgrado le gravi lacune del processo elettorale, segnatamente l’intimidazione dei media indipendenti e dei cittadini critici, l’assenza di un accesso equo alla radio e alla televisione per l’opposizione, il controllo esercitato dal partito al governo sugli organi elettorali, le minacce di morte ricevute dai candidati dell’opposizione e la mancanza di un meccanismo indipendente per la composizione delle controversie; che le elezioni generali sono previste nel luglio 2018;

G.  considerando che due altri deputati dell’opposizione si trovano in carcere e che almeno altri otto sono accusati di reati; che undici membri e sostenitori del partito d’opposizione stanno scontando pene detentive che vanno dai 7 ai 20 anni in quanto accusati in modo infondato di aver guidato un’insurrezione in relazione a una manifestazione del luglio 2014 o di avervi partecipato;

H.  considerando che le modifiche della legge sui partiti politici approvate dal parlamento cambogiano nel 2017 consentono di sciogliere un partito se i suoi dirigenti hanno subito condanne penali; che il ministero dell’Interno dispone di ampi poteri e può sospendere i partiti politici sulla base di criteri vagamente definiti; che l’11 settembre 2017 il Primo ministro cambogiano, Hun Se, ha minacciato lo scioglimento del CNRP se il partito continuerà a sostenere il proprio leader, Kem Sokha, che è detenuto;

I.  considerando che è stato spiccato mandato d’arresto nei confronti del leader della sezione giovanile del CNRP;

J.  considerando che l’arresto di Kem Sokha si inserisce in un contesto caratterizzato da un numero sempre maggiore di limitazioni a danno delle ONG, delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani e della società civile, tra cui accertamenti fiscali e amministrativi, intimidazioni e minacce di violenza; che la legge del 2015 sulle associazioni e le organizzazioni non governative (LANGO) è stata pesantemente criticata dalla comunità internazionale poiché conferisce estese competenze arbitrarie per la repressione delle ONG;

K.  considerando che un numero significativo di stazioni radio che trasmettevano programmi di altre prestigiose emittenti è stato chiuso nelle ultime settimane; che tali stazioni sono state chiuse dal governo per violazioni quali la trasmissione di programmi esterni senza averne richiesto l’autorizzazione; che tale chiusura limita gravemente l’accesso alle trasmissioni dei media indipendenti, soprattutto al di fuori di Phnom Penh; che tali mezzi di informazione indipendenti trattavano argomenti politicamente sensibili quali la corruzione, il disboscamento illegale e le violazioni dei diritti umani;

L.  considerando che nell’aprile 2016 cinque difensori dei diritti umani appartenenti all’associazione cambogiana per i diritti umani e lo sviluppo (ADHOC) sono stati arrestati e trattenuti per oltre 400 giorni con l’accusa di corruzione in relazione alla causa contro Kem Sokha, e sono attualmente in attesa di processo; che l’attivista per i diritti fondiari Tep Vanny è stato ripetutamente preso di mira e sottoposto a vessazioni dalle autorità e sta attualmente scontando una pena detentiva sulla base di accuse di matrice politica;

M.  considerando che il 4 settembre 2017 il quotidiano Cambodia Daily, un giornale indipendente fondato nel 1993, è stato costretto alla chiusura dopo aver ricevuto la notifica di un debito d’imposta pari a 6,3 milioni di dollari;

N.  considerando che il 23 agosto 2017 il governo cambogiano ha annunciato l’espulsione ai sensi della LANGO dell’Istituto democratico nazionale (NDI), un ente non governativo e con base negli Stati Uniti, e ha ordinato al suo personale internazionale di lasciare il paese entro sette giorni;

O.  considerando che il governo cambogiano ha recentemente ha avviato un’indagine nei confronti di Situation Room, un consorzio di ONG che insieme hanno svolto attività di monitoraggio elettorale, perché avrebbe violato la nuova legge sui gruppi non governativi e sarebbe servita da base per una possibile “rivoluzione colorata” mirante a far cadere il governo;

1.  esprime profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione degli oppositori politici e degli attivisti per i diritti umani in Cambogia e condanna tutti gli atti di violenza, le accuse di matrice politica, la detenzione arbitraria, gli interrogatori, le sentenze e le condanne ai loro danni;

2.  condanna fermamente l’arresto del presidente del CNRP Kem Sokha con diverse accuse che sembrano essere di matrice politica; chiede il rilascio immediato e senza condizioni di Kem Sokha, il ritiro di tutte le accuse nei suoi confronti e che sia posta fine alle minacce di arresto nei confronti di altri legislatori dell’opposizione;

3.  deplora le dichiarazioni pubbliche rilasciate dal primo ministro e da alti funzionari in merito alla presunta colpevolezza di Kem Sokha, che violano il diritto alla presunzione di innocenza e a un equo processo conferitogli dalla legge cambogiana e internazionale in materia di diritti umani; fa appello al primo ministro affinché tuteli l’immunità parlamentare dei deputati;

4.  esorta le autorità cambogiane a revocare il mandato di arresto e tutte le accuse contro il leader dell’opposizione e legislatore Sam Rainsy, nonché a rilasciare altri esponenti dell’opposizione e difensori dei diritti umani che sono stati condannati, accusati e imprigionati e a ritirare le accuse nei loro confronti, con particolare riferimento al membro dell’Assemblea nazionale Um Sam An, al senatore Hong Sok Hour e all’attivista per i diritti fondiari Tep Vanny;

5.  esorta il governo della Cambogia a garantire la libertà di espressione e la libertà dei mezzi di comunicazione nel paese, mentre eventuali questioni fiscali o di altro genere dovrebbero essere risolte mediante un processo giusto e appropriato; esorta il governo a ripristinare le stazioni radio che sono state chiuse; esprime preoccupazione per la chiusura dell’Istituto democratico nazionale senza un giusto processo;

6.  esorta il governo cambogiano ad assicurare il rispetto delle garanzie processuali in tutte le misure adottate, compreso il diritto di ricorso, e a rispettare il diritto alla libertà di associazione e di espressione;

7.  invita il governo della Cambogia a operare a favore del rafforzamento della democrazia e dello Stato di diritto e a rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali, il che comprende il pieno rispetto delle disposizioni costituzionali concernenti il pluralismo e la libertà di associazione ed espressione;

8.  ricorda al governo cambogiano che è tenuto a rispettare i propri obblighi e impegni in relazione ai principi democratici e ai diritti umani fondamentali, che costituiscono un elemento essenziale dell’accordo di cooperazione;

9.  esprime serie preoccupazioni per l’accaparramento dei terreni in corso e per il recente avvio da parte del governo cambogiano di un sistema di indennizzo limitato e parziale; invita il governo cambogiano a riprendere il dialogo con i partner, comprese l’Unione europea e la società civile, al fine di istituire un sistema di indennizzo globale e inclusivo;

10.  sottolinea che un processo democratico credibile che porti alle elezioni dell’Assemblea nazionale nel luglio 2018 richiede un ambiente in cui i partiti politici, la società civile e i mezzi di comunicazione possano svolgere i loro ruoli legittimi senza paura e senza essere sottoposti a minacce o restrizioni arbitrarie;

11.  esorta il governo cambogiano ad attuare le raccomandazioni dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e a confrontarsi in modo significativo con l’imminente relazione del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Cambogia;

12.  sottolinea l’importanza delle missioni di osservazione elettorale dell’UE e internazionali come pure il loro contributo a elezioni eque e libere; invita la commissione elettorale nazionale della Cambogia e le autorità governative competenti a garantire che tutti gli aventi diritto di voto, compresi i lavoratori migranti e i detenuti, abbiano accesso alle opportunità di registrazione e dispongano di tempo per usufruirne;

13.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Servizio europeo per l’azione esterna, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e all’Assemblea nazionale della Cambogia.

Leggi il testo della risoluzione urgente sul sito del Parlamento europeo

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