UANI aveva avvertito i proprietari delle petroliere prima degli attacchi

UANI aveva avvertito i proprietari delle petroliere prima degli attacchi

United Against Nuclear Iran (UANI) aveva ammonito i proprietari di entrambe le navi cisterna commerciali attaccate il 13 giugno del rischio di fare affari con l’Iran. Le due petroliere, la Kokuka Courageous e la MT Front Altair, sono state attaccate nel Golfo di Oman, a 25 miglia dalla costa meridionale dell’Iran. Il governo degli Stati Uniti addossa all’Iran la responsabilità degli attacchi.
 
“Gli attacchi dell’Iran alle petroliere che attraversano il Golfo di Oman sono una provocazione senza precedenti”, ha dichiarato l’amministratore delegato di UANI, Mark D. Wallace. “L’isolamento economico dell’Iran è uno strumento di azione non militare che funziona. Tuttavia, anziché cambiare linea e sedere al tavolo delle trattative, l’Iran agisce da stato sponsor del terrore quale è. Per responsabilità, i paesi e le imprese non dovrebbero commerciare con l’Iran”.
 
UANI aveva scritto ai proprietari/operatori di entrambe le navi alla fine del 2018 poiché facevano scalo nei porti iraniani avvertendoli del rischio di essere strumentalizzati per alimentare l’agenda illecita del regime. UANI si era detta “turbata dalla possibilità concreta che navi internazionali possano essere sfruttate dal regime nelle sue attività di proliferazione e contrabbando. La Repubblica islamica si è impegnata in sequestri politicamente motivati di navi commerciali, per accrescere l’influenza a casa e all’estero.

UANI aveva anche notato che le navi mercantili commerciali venivano state usate per trasportare armi ai sodali terroristi dell’Iran, in particolare agli Houthi in Yemen, in palese violazione dell’embargo sulle armi del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
 
La Kokuka Courageous è gestita dalla società di Singapore, Bernhard Schulte, una sussidiaria del gruppo Schulte con sede ad Amburgo, in Germania. Sulla base delle informazioni di spedizione disponibili, la nave trasportava metanolo ed era salpata dal porto di Jubail, in Arabia Saudita, il 10 giugno 2019 con destinazione Singapore. UANI ha contattato sia Bernhard Schulte il 2 agosto 2018, sia il principale partner, Schulte Group, il 29 giugno 2018 e il 15 ottobre 2018.
 
L’MT Front Altair è di proprietà e gestione dell’azienda norvegese Frontline Ltd., con base alle Bermuda. Sulla base delle informazioni disponibili, la nave è partita dallo Stretto di Hormuz il 13 giugno 2019 ed era destinata a Kaohsiung, Taipei. UANI ha contattato Frontline l’11 giugno 2018 e il 19 ottobre 2018. Il 22 ottobre 2018, il CEO di Frontline Robert Hvide Macleod ha confermato a UANI: “Non abbiamo più nessuno commercio con l’Iran”.
 
UANI presta attenzione costante al quarantennale regno del terrore iraniano conducendo una ricerca approfondita. Il Rapporto “State Sponsorship of terrorism” include una linea temporale interattiva degli attacchi diretti da Teheran e dai suoi alleati. C’è una lunga storia di complicità di regime negli scioperi sulle infrastrutture petrolifere in Medio Oriente. Ad esempio, il gruppo terroristico Hezbollah al-Hejaz ha preso di mira impianti di gas saudita e impianti petrolchimici nel 1987 e nel 1988. Nel 2017 il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (IRGC) ha tentato di infiltrarsi negli impianti petroliferi offshore dell’Arabia Saudita.

Un altro Rapporto, “Proxy Wars: Regional Dominance Strategy” approfondisce in modo più specifico il modus operandi di gruppi come Hezbollah, Hamas, gli Houthi e le milizie sciite irachene a sostegno dell’ambizione egemonica di Teheran.

Leggi il comunicato originale sul sito di UANI

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