Louis Michel invita Erdogan a non indire il referendum per reintrodurre la pena di morte

Louis Michel invita Erdogan a non indire il referendum per reintrodurre la pena di morte

L’eventuale reintroduzione della pena di morte in Turchia rappresenterebbe una linea rossa da non oltrepassare. Significherebbe la fine del processo di adesione all’UE, di fatto già congelato. Nessuno dei valori alla base della costruzione europea può giustificare la relativizzazione della vita umana né l’accettazione di una giustizia che uccide. La Turchia, in quanto membro del Consiglio d’Europa, si trova di fronte alle sue responsabilità ed è tenuta a rispettare i suoi obblighi nei confronti della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Crudele e inaccettabile, la pena di morte è la negazione dell’umanità. E’ una questione molto grave perché colpisce il diritto alla vita, il diritto di non essere sottoposto a pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, il primo dei diritti umani e il rispetto per la dignità umana. La pena di morte non è né giusta né efficace. Non serve né né come a moralizzare, né a intimidire, né come deterrente. E’ a invece un’offesa alla giustizia, giustizia umana fallibile per definizione. La pena di morte è portatrice di tutti i veleni sociali, a cominciare dal razzismo e la disuguaglianza. Non possiamo che ribellarci contro le esecuzioni di minorenni, di omosessuali, di persone afflitte da disturbi mentali, di persone di etnie e religioni differenti, di colpevoli di adulterio, etc.

Non sono ingenuo, ma mi rifiuto di essere, come umanista, un pessimista dell’umanità. Si tratta di una questione di natura esistenziale, per l’umanità. L’abolizione della pena di morte è la vittoria della democrazia sul totalitarismo; è il primato della libertà sull’oscurantismo; è la vittoria della magica alchimia tra la ragione e l’intelligenza; è il rifiuto del disprezzo per i diritti umani.

Non pensate che la pena di morte sia la soluzione per porre fine al crimine politico, al terrorismo. Coloro che lo credono si sbagliano di dibattito. Il terrorismo si installa nel campo dell’ideologia. Il terrorista giustiziato sublima, trascende e mantiene viva la spirale infernale di violenza. La giustizia che uccide è in realtà anti-giustizia, è una subdola trappola della democrazia, è la vittoria di coloro che fanno trionfare la passione sulla ragione, di coloro che fanno trionfare la paura e la vendetta sui valori umani universali.

Louis Michel

Leave a Reply