Sam Rainsy’s appeal to the international community

Sam Rainsy’s appeal to the international community

I am Sam Rainsy, leader of the opposition in Cambodia. I talk to you from my home in Paris where I’ve been living in exile. Today is October 31st, 2019. For those of you who don’t know me, this may be the first time and the last time you see me alive as a free man. For those who know me, this may just be the last time you will see me alive as a free man. After several years in exile, I am returning to Cambodia on November 9th. Prime Minister Hun Sen, who is known as a brutal dictator has vowed to arrest me and ordered the armed forces to destroy what he calls “the rebels” that I will be leading peacefully back to our country. The opposition party I founded with Kem Sokha succeeded in collecting practically half of the popular vote despite being continuously harassed. It has been arbitrarily dissolved and therefore prevented from participating in any future election.

My most dedicated colleagues have been assassinated, arrested, or forced into exile. I therefore have no option left but to return to Cambodia in a nonviolent way, to restore democracy by creating an example of people power similar to what happened in the Philippines in 1986. On November 9th, which is Cambodia’s independence day, the world’s democrats will be commemorating the fall of the Berlin Wall in 1989, a universal symbol of freedom restored. Please, also have Cambodia in your thoughts on that day. Hopefully, my fight to restore democracy, will also restore Cambodia’s independence and neutrality, and stop China’s attempt to colonize Cambodia. Cambodian dictator Hun Sen has no right to sell our country to the Chinese. We must respect the 1991 Paris Peace Agreement. This international treaty compels Cambodia to adopt a system of liberal and pluralist democracy. It also compels Cambodia to follow a foreign policy based on strict neutrality, which forbids the presence of any foreign military basis on Cambodia’s territory. I am prepared to sacrifice my freedom and even my life to give democracy a chance, to help ensure freedom for my unfortunate people. Thank you for your active solidarity.

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Appello di Sam Rainsy alla comunità internazionale

Appello di Sam Rainsy alla comunità internazionale

Sono Sam Rainsy, leader dell’opposizione cambogiana. Vi parlo dalla mia casa a Parigi, dove ho vissuto in esilio. Oggi è il 31 ottobre 2019. Per chi non mi conosce, questa potrebbe essere la prima e l’ultima volta che mi vedete vivo e da uomo libero. Per chi mi conosce, questa potrebbe essere l’ultima volta che mi vedrete vivo e da uomo libero. Dopo diversi anni in esilio, il 9 novembre tornerò in Cambogia. Il Primo Ministro Hun Sen, notoriamente un brutale dittatore, ha giurato di arrestarmi e ha ordinato alle forze armate di distruggere coloro che lui chiama “ribelli” e che io ricondurrò pacificamente nel nostro paese. Il partito di opposizione che ho fondato con Kem Sokha è riuscito a raccogliere praticamente la metà del voto popolare nonostante sia stato continuamente ostacolato. Dopodiché è stato arbitrariamente sciolto ed è quindi impedito di partecipare a qualsiasi futura elezione.

I miei colleghi più vicini sono stati assassinati, arrestati o costretti all’esilio. Non ho quindi altra scelta che tornare in Cambogia in modo nonviolento, per ripristinare la democrazia creando un esempio di “Potere Popolare” simile a ciò che avvenne nelle Filippine nel 1986. Il 9 novembre, che è il giorno dell’indipendenza della Cambogia, i democratici di tutto il mondo commemoreranno la caduta del muro di Berlino nel 1989, un simbolo universale di libertà ristabilita. Per favore, pensate anche alla Cambogia quel giorno. Spero che la mia lotta per riportare la democrazia ripristinerà anche l’indipendenza e la neutralità della Cambogia e fermerà il tentativo della Cina di colonizzare la Cambogia. Il dittatore cambogiano Hun Sen non ha il diritto di vendere il nostro Paese ai cinesi. Dobbiamo rispettare gli Accordi di Pace di Parigi del 1991. Questo trattato internazionale obbliga la Cambogia ad adottare un sistema di democrazia liberale e pluralista. Obbliga anche la Cambogia a seguire una politica estera basata sulla rigorosa neutralità, che vieta la presenza di qualsiasi base militare straniera sul territorio della Cambogia. Sono pronto a sacrificare la mia libertà e persino la mia vita per dare una possibilità alla democrazia, per aiutare a garantire la libertà al mio popolo sfortunato. Grazie per la vostra solidarietà attiva.

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Traduzione: Laura Harth

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