Tutti diversi, tutti uguali

Tutti diversi, tutti uguali

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Una tavola rotonda moderata dal presentatore RAI Fabio Canino, per stimolare la riflessione sulla situazione delle comunità LGBT (Lesbica, Gay, Bisex e Transessuale) nel mondo, sia sotto il profilo della sicurezza personale delle persone all’atto della libera e consapevole scelta del proprio orientamento sessuale, che sotto il profilo del quadro legislativo che ne dovrebbe garantire i diritti universali, a volte ancora negati. Questo il senso dell’importante evento di taglio internazionale tenutosi lunedì 21 novembre presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris, fortemente voluto dal presidente del Consiglio regionale del Piemonte e dall’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, già ministro degli Affari Esteri e ora presidente del “Global Commitee for the Rule of Law”, organizzazione internazionale che si occupa di progetti per l’affermazione dello Stato di Diritto.

Subito dopo la proiezione di una breve ma molto commovente videointervista in ricordo diMarco Pannella, il leader radicale recentemente scomparso che fece della causa Lgbt una delle sue più importanti battaglie, il presidente del Consiglio regionale ha aperto l’evento, ricordando il ruolo fondamentale della politica e delle istituzioni nella difesa dei diritti LGBT, e dichiarando: “Nella difesa dei diritti – non soltanto quelli legati alla libera espressione del proprio orientamento sessuale – la politica deve mostrare coraggio e fermezza, incluso il coraggio di mettersi in discussione. Nel nostro Paese c’è l’esigenza di consolidare il meccanismo di garanzia delle tre funzioni primarie su questa materia: salvaguardia delle vittime, monitoraggio degli abusi e promozione culturale. Per questa ragione, il Comitato che presiedo ha inteso intraprendere un percorso di approfondimento sulla attività degli organismi che a livello europeo si occupano di tutela di questi diritti, istituendo un tavolo di lavoro cui partecipano tre dei nostri esperti con il supporto degli uffici legislativi del Consiglio regionale, con la speranza che venga istituito anche in Italia un organismo di questo genere, indipendente dallo stesso potere politico, secondo una logica di terzietà e di prossimità che ha già ispirato i modelli di agenzie operanti in altre nazioni come Gran Bretagna, Francia e Olanda”.

Dopo la proiezione di un estratto del toccante documentario “Angels on death row”, diAlessandro Golinelli e Rocco Bernini, sulla situazione dei gay in Iran, oggetto di persecuzioni e di condanne a morte, è intervenuto l’ambasciatore Giulio Terzi, ricordando l’importanza della difesa dei diritti Lgbt nel più ampio quadro della difesa dei diritti umani e delle relazioni internazionali, e dichiarando: “E’ sconcertante il crescente livello di allarme per la sicurezza delle comunità LGBT nel mondo; l’assenza di diritti e le persecuzioni, che in diversi Stati del mondo si concretizzano addirittura in brutali lapidazioni o impiccagioni, devono richiamare con forza l’attenzione di tutto il mondo occidentale, perché la situazione delle comunità LGBT è il primo campanello di allarme che denuncia l’assenza di Stato di Diritto in una nazione: laddove la comunità LGBT è perseguitata, siamo dinnanzi all’inizio, tutte le altre comunità saranno potenzialmente a rischio”

Assai significativo l’intervento di Boris Dittrich, direttore del Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender Rights Program di Human Rights Watch, giunto a Torino per l’occasione, che ha presentato e discusso il rapporto “Dignity Debased 2016”, dal quale emerge con chiarezza la situazione di rischio per le persone Lgbt in diversi paesi del mondo: buona parte dell’Africa, il Medio-Oriente, l’Indonesia, ma anche la Russia, dove vige da alcuni anni una legislazione assai restrittiva e dove le violenze verso le persone con differente orientamento sessuale sono all’ordine del giorno. Boris Dittrich, alla luce delle recenti elezioni USA, ha inoltre aggiunto: “Il governo degli Stati Uniti sotto il presidente Obama ha lavorato attivamente a favore dei diritti delle persone LGBT in tutto il mondo. Il candidato Donald Trump si è espresso a più riprese a favore di una politica restrittiva sul tema LGBT; è essenziale quindi fare un appello al Presidente Trump, ora che è stato eletto, affinchè sostenga politiche per porre fine alla violenza e alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale dei cittadini”.

Alessandro Battaglia, del Comitato Regionale Diritti Umani, è intervenuto ripercorrendo le tappe delle più recenti crisi omofobiche in Turchia, paese prossimo all’Italia ma che sta vivendo in un vero e proprio stato di “sospensione” dei diritti umani in generale e dei diritti Lgbt in particolare.

Angelo Caltagirone, presidente di EDGE – Excellence & Diversity by GLBT Executives, è intervenuto sottolineando il “prezzo” dell’omofobia, ovvero – secondo i più recenti studi universitari – quanto costa in termini di minori introiti alle società moderne e alle imprese vivere e lavorare in un ambiente omofobico. “Il riconoscimento, l’inclusione e l’uguaglianza delle persone Lgbt è una questione di diritti umani ma è anche una leva per grandi opportunità economiche e sociali, perchè luoghi più inclusivi – ha dichiarato Caltagirone – tendono anche a generare le migliori performance a livello di benessere sociale ed economico”.

Angelo Acerbi, del “TGLFF”, il più importante festival Europeo a tematiche omosessuali, che si svolge ogni anno proprio a Torino, è intervenuto ricordando come il cinema possa essere un potente mezzo di sensibilizzazione e facilitazione del dialogo sociale per l’affermazione dei diritti Lgbt nella società.

Sergio Rovasio, del Partito Radicale Transnazionale, ha posto una riflessione sulla situazione dei diritti Lgbt, che andrebbero riconsiderati da “diritti privati” a soggetto di impegno civile per l’interesse pubblico.

Ha concluso i lavori Fabrizio Petri, Ministro plenipotenziario e presidente del Comitato Interministeriale Diritti Umani presso il Ministero degli Esteri, che ha approfondito la situazione delle comunità Lgbt sul piano internazionale, e ha parlato delle più innovative ed efficaci iniziative a favore della non violenza e del dialogo tra le differenti culture.

Fabio Canino inoltre – a margine dell’evento – ha lanciato una proposta alle istituzioni: “Perché non realizzare proprio a Torino, magari a margine del TGLFF, una mostra dal titolo “The Rainbow Line”, su modello della famosa esposizione “The Color Line” del Musée Branly di Parigi sulla discriminazione verso i neri? Quadri, installazioni, foto e oggetti, per ricordarci che chi nega diritti a persone che vogliono solo essere felici in modo ‘diverso’, è presente tra noi; non sono discriminazioni ‘lontane’, ma iniziano nella nostra vita di tutti i giorni, e – per qualcuno – i gay di oggi sono come i neri di qualche decennio fa in USA, da tollerare ‘purchè non disturbino’, da tenere lontano dagli occhi come cittadini di serie B”.
Durante la giornata hanno portato la loro testimonianza Janset Kalan e Buse Kilickaya, entrambe attiviste dell’associazione Lgbt “Pembe Hayat” di Ankara.

Leggi la notizia sul sito del Consiglio Regionale del Piemonte QUI

 

 

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